«Non pensavo fosse così grave e non pensavo di mandare un messaggio così negativo. Sono quasi tentato di cancellare questa foto e questo post». Povero Gianni Morandi: persino lui, l’uomo più sorridente d’Italia si becca gli insulti su Facebook.
E tutto questo perché ha osato pubblicare una sua foto in cui esce, con le borse della spesa, da un supermercato. E allora, direte voi? Perché il Gianni nazionale ha avuto la sventurata idea (insieme ad altri milioni di italiani) di far la spesa la domenica.
Apriti cielo. In centinaia gli hanno scritto, con note critiche, ma a volte anche insultanti, accusandolo di fare così “lo sfruttamento dei lavoratori” di chi lavora la domenica. E qui, la riga di insulti: anche tu abusi di poveri dipendenti costretti a sottostare alla maleducazione di chi non fa la spesa nei giorni feriali, questo è il senso.
Al punto che Gianni, a cui si dà credito di essere non solo un idolo social ma anche l’unico che non abbia mai risposto male, o nemmeno meno che bene, ad alcun suo “follower”, si è trovato a chiedere scusa. «Non pensavo fosse così grave: d’ora in poi farò la spesa solo nei giorni feriali».
Non pochi quelli che di contro hanno sottolineato l’assurdità dell’accusa e ironizzato bonariamente sui post di oggi di Gianni Morandi, che si è fotografato in treno con la moglie Anna: «Gianni non ti vergogni a prendere il treno di lunedì? non mi sembra rispettoso nei confronti di chi deve lavorare di lunedì per te. non riesci proprio ad organizzarti di domenica come tutti?», scrive qualcuno per sdrammatizzare, o per sottolineare l’enormità di quanto accaduto il giorno prima.
La morale di questa storia? Non c’è, se non l’amara constatazione che ormai anche chi fa della positività e della bontà il proprio vessillo rischia di rimanere schiacciato sotto il peso insopportabile del moralismo becero e ignorante del “popolo di Facebook”. Onore al merito, Gianni, unico capace di spegnere con un click qualunque insorgenza d’ignoranza social. Ma non è possibile sperare che tutti siano così.