Algida, ma appassionata, fisico da modella e pure brava, impegnata, ma versatile. Nicole Mary Kidman il 20 giugno taglia un traguardo importante: 50 anni da grande professionista. Come ben spiega questa frase: «Amo il mio lavoro, ma non amo il mondo che lo circonda: lo star system, i riflettori e la pressione sulla mia vita». Il risultato? Tre film (The Killing of a Sacred Deer del greco Yorgos Lanthimos, The Beguiled di Sofia Coppola e il fuori concorso How to Talk to Girls at Parties) e una serie (Top of the Lake) all’ultimo Festival di Cannes e nemmeno un selfie.
Abituata a viaggiare fin da piccola (nata a Honolulu, dove il padre, biochimico, lavorava in quegli anni, ma cresciuta in Australia), Nicole debutta al cinema nel 1983 (Bush Christmas), ma la sua «occasione» arriva qualche anno dopo con il thriller Ore 10: calma piatta. E non finisce qui. Anno dopo anno – e red carpet dopo red carpet – è un crescendo: Giorni di un tuono, Moulin Rouge, To Die for – Da morire, Cold Mountain, Eyes Wide Shut, fino all’Oscar per The Hours. In mezzo, l’incontro con quello che diventerà il suo primo marito: Tom Cruise.
La loro è la classica fiaba di Hollywood: belli e innamorati, incantano i fan, adottano due bambini (Isabella nel 1992 e Connor nel 1995) e durano 11 anni. Il divorzio arriva nel 2001 come un fulmine a ciel sereno: «Impossibile conciliare carriera e vita privata», recitano i comunicati ufficiali. Per molti c’è lo «zampino» di Scientology. Ma è nel «post» che Nicole ci regala la sua prima lezione: dopo un matrimonio (all’apparenza) perfetto, c’è spazio per una nuova unione. Imperfetta, ma (più) felice.
È il 2006 e Nicole sposa in cantante country Keith Urban. Insieme rinunciano al luccichio di Los Angeles e vanno a vivere a Nashville, Tennessee, cuore d’America. E sempre insieme lottano contro le ricadute (verso l’alcol) di lui: «Ho sperimentato il potere di guarigione del matrimonio anche e forse proprio grazie ai momenti di difficoltà: con Keith non siamo mai stati così uniti, e sembra che stiamo insieme da molto di più di dieci anni, mi sembra di esser sempre stata con lui».
E nel suo «inventario sentimentale» non si è fatta mancare nemmeno un flirt da prime pagine di gossip: la relazione – tenuta segreta fino a poco tempo fa – con Lenny Kravitz. Ma in nessun caso, né nella vita privata, né sul red carpet, la spilungona Nicole (è alta 1 metro e 80) ha appeso al chiodo i tacchi. Alti. Ogni suo partner (bassino) ha dovuto farsene una ragione. Ecco la seconda «lezione»: l’amore non è mai rinuncia.
Ma è nell’essere mamma che la star australiana dà il meglio. E siamo a tre (lezioni): non esiste un unico modo di essere genitore e lei ne è la prova. Con quattro figli: due adottivi, Isabella e Connor, Sunday Rose, arrivata nel luglio 2008, dopo diversi tentativi e dolorosi aborti, e Faith Margaret, nata tramite madre surrogata nel dicembre 2010. «Ho conosciuto l’adozione», ha raccontato in un’intervista, «Ho partorito un figlio concepito con l’inseminazione artificiale. Ho una figlia avuta grazie a una madre surrogata. E nella nostra famiglia regna l’armonia».
E veniamo a oggi: l’età non le mette paura. «Non tornerei nemmeno per sogno ai miei 20 anni, e nemmeno ai 30», ha dichiarato di recente, «Quando avevo 20 anni ero ambiziosa, ma confusa; i 30 sono stati anni di dolore e aggiustamento, salvati dal lavoro e dall’amore per i figli; solo coi 40 ho iniziato a sentirmi davvero serena e a mio agio con me stessa».
E i 50? La carriera procede a gonfie vele («Se una è una brava attrice, le offerte continuano ad arrivare. Guardate Meryl Streep: è più grande di me ed è ancora la numero uno»), di pari passo con la forma fisica. Se qualche «aiutino» c’è stato, appartiene ormai al passato. Per cui la quarta lezione di Nicole Kidman è si può cedere alla chirurgia e poi correre ai ripari.