“Non desidero niente altro. Uomini, denaro, amore, ma solo il talento per recitare”

Il 1° giugno 2017 avrebbe compiuto 91 anni e continua a far parlare di sé. Marilyn Monroe, icona di stile e diva dalla tante sfaccettature e fragilità, ha influito sul gusto in modo indelebile. La sua vita, i suoi film e i suoi look sono ancora fonte di ispirazione e le mostre che la riguardano si preannunciano come successi. La prossima, curata da Fabio Di Gioia , è “Imperdibile Marilyn. Donna, mito, manager”, dal 17 maggio al 30 luglio 2017 al Palazzo degli Esami a Roma (via Gerolamo Induno 4). L’esposizione, come si evince dal titolo, racconta una Norma Jeane Mortenson (questo il vero nome di Marilyn) privata oltre a quella pubblica, permettendoci di scoprire una persona complessa, dai molti talenti e capace di inventarsi e re-inventarsi, diventando fautrice del suo successo e un simbolo di tutte le donne indipendenti. In esposizione troviamo il famosissimo, immancabile, abito bianco di “Quando la moglie è in vacanza”, quello rosso di “Come sposare un miliardario”, ma anche fotografie e filmati, una lettera d’amore di Arthur Miller, appunti, oggetti di scena, la sceneggiatura originale di “A qualcuno piace caldo”, il profumo personale e i cosmetici, per un totale di circa 300 oggetti, molti dei quali provenienti dalla sua aultima residenza in 5th Helena Drive a Brentwood in California, lasciati al maestro di recitazione e mentore Lee Strasberg.
L’anno passato la Fondazione Torino Musei (www.palazzomadamatorino.it) aveva già portato in mostra a Palazzo Madama, nel capoluogo piemontese, la retrospettiva Marilyn Monroe. La diva oltre il mito (1 giugno – 19 settembre 2016). Anche qui più di 150 oggetti personali, molti dei quali provenienti dalla casa dell’attrice, e fino ad ora conservati – con discrezione e un pizzico di “gelosia” – dal suo maestro di recitazione Lee Strasberg. Scoperti solo nel 1999, furono battuti all’asta da Christie’s e Julien’s ed entrarono a far parte di un’incredibile collezione, quella del tedesco Ted Stampfer, il più noto collezionista di Marilyn. Vestiti, accessori, articoli di bellezza, documenti, lettere, quaderni, contratti cinematografici raccontano la vita di Norma Jean Baker prima del successo, giovane e avvenente ragazza di provincia decisa a farsi strada in un mondo dominato dagli uomini come quello del cinema negli anni Cinquanta. E ancora, tanti ritratti (stranamente ancora inediti) scattati da fotografi come Alfred Eisenstaedt, George Barris e Bert Stern, famoso per aver ritratto la diva anche poco prima della tragica morte in un famoso servizio per Vogue (The last sitting, 1962).
La mostra è stata un’immersione nel mondo di Marilyn che coinvolgeva tutti i sensi, compresi l’udito, allietato da una bellissima colonna sonora con le sue canzoni, e l’olfatto, che nell’aria poteva cogliere le note floreali del profumo MM creato appositamente per l’evento da Sileno Cheloni, mastro profumiere della bottega artigiana fiorentina Aquaflor, in vendita nello shop del museo per sostenere la raccolta fondi destinata ad ampliare tutti i servizi a misura di bambino che fanno di Palazzo Madama un Family Museum

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