«Diciamolo: ho corso un bel rischio quando ho chiesto alla mia compagna Johanna di recitare con me ignorando come se la sarebbe cavata. A darmi fiducia era stato anche il regista, Gianluca Leuzzi, convinto che nessun’altra mi avrebbe potuto guardare con la sua intensità di sguardo. E per fortuna è stata bravissima, perché diversamente avrei avuto due problemi: quello sul set e quello a casa». Per Fabio Volo la serie tvUntraditional, nove episodi scritti, ideati e recitati da lui insieme alla moglie e un cast stellare – da Quentin Tarantino a Maria De Filippi, da Vasco Rossi a Massimo Boldi, tutti nel ruolo di se stessi – rappresenta un altro traguardo importante. E ora che l’ha conquistato (la serie è in onda sul canale Nove dal 9 novembre alle 21.15, e online su Dsplay.com) sogna di andare oltre: «Una seconda stagione, un altro film, un nuovo libro». E, perché no, un fratellino (o più) per Sebastian e Gabriel, rispettivamente di tre e un anno, avuti dalla compagna svedese Johanna Hauksdottir.
In casa in che lingua parlate?
«Dipende. Con bimbi Johanna parla islandese, io italiano. Tra noi, invece, usiamo spesso l’inglese. Vorremmo che Sebastian e Gabriel crescessero con la padronanza di tutte e tre le lingue».
Vi scontrate mai sull’educazione dei vostri figli?
«No, perché condividiamo l’obiettivo finale: educarli all’indipendenza, trasmettendo loro affetto e fiducia. Per esempio, in Islanda i bimbi di sette anni fanno già le lavatrici…».
Che tipo di papà è?
«Presente e attivo, un “mammo” per dirla con un termine di moda. Io e Johanna abbiamo un rapporto paritario. Per chiarirmi: a turno cambiamo i pannolini, cuciniamo, laviamo i piatti. Del resto, non potrebbe essere diversamente: nella cultura islandese non esistono differenze tra uomo e donna nella gestione della casa. Approccio che condivido, ovviamente».