Ha riaperto il leggendario Hotel Ritz di Parigi

Place Vendôme, amb el Hotel Ritz a l´esquerra

Parigi è sempre una buona idea, lo sarebbe di più se tutti andassero al Ritz al numero 15 di Place Vendôme,  a sorseggiare un tè, a bere un cocktail al Bar Hemingway, a dormire in una delle splendide ed eleganti camere che affacciano su di una delle più belle piazze della Ville Lumière. Il  6 giugno ha  finalmente riaperto l’Hotel ed è subito ritornata la magia che solo il Ritz ha saputo regalare negli anni. Era chiuso dal 2012 per un importante piano di ristrutturazione: dalla sua fondazione nel 1898 era la prima volta che veniva chiuso, dato che rimase aperto anche durante la Seconda guerra mondiale, quando l’aviazione tedesca ne occupò una parte.

Vi sono passati leggende quali, Oscar Wilde, Charlie Chaplin, Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda, Maria Callas con Onassis, re Edoardo VII, Rodolfo Valentino, Truman Capote, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Marlene Dietrich,  Ira Furstenberg e suo marito, il principe Prince Alphons Hohenlohe Langenburg e più di recente Madonna. Senza dimenticare Kate Moss,  Victoria Beckham, Tom Cruise e Nicole Kidman e tutte le all star del pianeta, che contano, ça va sans dire!

Marcel Proust amava cenare, al Ritz: «Signore in camicia da notte o anche in accappatoio gironzolavano nella hall stringendosi al petto collane di perle», scrisse in una lettera. Ai tempi dell’unione con Mia Farrow, Woody Allen vi passava ogni Natale con la famiglia. Il Ritz è nell’immaginario collettivo l’albergo dell’Amore con la A maiuscola. Così ce l’hanno fatto scoprire tante scene romantiche del grande cinema hollywoodiano:  il valzer di Audrey Hepburn e Gary Cooper nel delizioso “Arianna” di Billy Wilder, o ancora il bacio appassionato tra Leslie CaronLouis Jourdan nel film “Gigi” di Vincente Minnelli. Nel romanzo “Il Codice Da Vinci” il protagonista Robert Langdon risiede in questo hotel. Anche nel libro “Il diavolo veste Prada” di Lauren Weisbeg, la protagonista Miranda Priestly soggiorna al Ritz durante le sfilate parigine.

arianna2

Ma poi dal cinema passiamo alla cruda realtà con l’amore finito tragicamente della Principessa Diana.

ladydianaedodi

Dopo aver sfidato la famiglia reale inglese con il suo amour fou per Dodi Al-Fayed, trascorse un’ultima cena romantica al Ritz prima di schiantarsi assieme a lui sotto il Pont de l’Alma. Il Ritz, più di tutti, fu il luogo che Coco Chanel, regina indiscussa di charme ed eleganza,elesse a sua dimora all’inizio del 1930.

chanelritz
Mademoiselle Gabrielle vi arrivò con tanto di mobilio personale, tra specchi barocchi, paraventi laccati e il celebre divano scamosciato beige con cuscini trapuntati, ritratto in tante foto dell’epoca. ”Basta davvero poco,  purché di buongusto – spiegava sulle pagine di Vogue – per rendere personale anche la più banale delle stanze”. Mademoiselle continuò a tornarvi fino all’ultimo dei suoi giorni, superando anche i mesi bui dell’occupazione nazista, quando dovette lasciare la sua suite con vista su Place Vendome, requisita dal Comando tedesco, per una stanza più piccola, nell’ala su Rue Cambon.  Ma il Ritz è famoso anche per il mitico cocktail Bloody Mary. La leggenda racconta che Hemingway si recò al Ritz per il suo solito drink prima di rientrare dalla moglie Mary corrispondente del London Daily Express a Parigi. “Mia moglie mi ha vietato di bere. Quando ritorno a casa mi annusa l’alito e mi riempie di parole”. Il barman, allora, gli preparò un cocktail senza odore composto da vodka e succo di pomodoro. L’indomani, Hemingway ritornò da Bertin e gli disse: “Quella rompi scatole di Mary (bloody Mary appunto) non ha sentito niente!

hemingway

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *