Stefania Sandrelli: «Il nome della figlia»

Quando intervistata e intervistatrice sono entrambe senza voce, la situazione rischia di farsi complicata. Immaginate – al telefono – una serie di colpi di tosse e qualche starnuto, toglieteli e conservate soltanto qualche risata fra una parola e l’altra. Stefania Sandrelli per la voce è un po’ preoccupata, perché sta portando in tournée Il bagno, spettacolo tutto al femminile dove recita con sua figlia Amanda. Basta poco però perché si lasci andare e le parole si sciolgano. Non ha «bordi» o censure, Stefania, nel raccontare. Come non li ha nel lavoro: oltre che in teatro, e nell’appena uscito Falchi, dove è una simpatica signora con cane, il 9 marzo la vedremo in Questione di karma, nei panni di una donna un po’ svampita alle prese con un figlio (Fabio De Luigi) che crede di aver scoperto la reincarnazione del padre in un giovane truffatore (Elio Germano). C’è una scena del film che ancora fa ridere la Sandrelli. A letto con il secondo marito, lei gli dice «Stasera non me la sento», lui risponde: «Stasera? Ma se non lo facciamo da 15 anni».

Lei ci starebbe quindici anni senza?
«No, no. Be’, sono meno esuberante di prima, ma con Giovanni (Soldati, al suo fianco da trent’anni , ndr), anche se magari adesso non siamo forsennati e lui è pure caduto in moto e si è rotto il femore, io devo, voce del verbo dovere, sapere che volendo posso. Oggi stiamo bene così, ma questo per me è importantissimo, come lo è avvicinarci, darci un bacio».

Lei l’anno scorso ha compiuto 70 anni. Con l’età, forse, quello che si perde in irruenza si guadagna in fantasia.
«Assolutamente. E poi ho sempre saputo che nella coppia, oltre all’affetto, la cosa più importante è l’intimità, la confidenza, conoscersi a fondo. La prima volta non è mai la migliore, non dai il meglio di te». (Guardala nella clip di Questione di Karma, al cinema dal 9 marzo)  

Ho letto che lei dorme ancora nel letto in cui è nata: è vero?
«Sì, era quello della nonna di mia nonna. Un po’ catafalcone, per molti anni ho tenuto anche il materasso: io vado avanti con le cose che ho, non sono molto per cambiare suppellettili. Sono nata lì, e pare fossi un po’ asfittica, tutta nera. Così, l’ostetrica mi ha dato un cucchiaio di acqua distillata, mi dicono che l’ho agguantato e succhiato».

(…)

Con Amanda, la figlia che lei ha avuto a 18 anni da Gino Paoli, problemi ne ha avuti? Sarà stato difficile da ragazzina il confronto con una mamma come lei.
«Io le ho sempre spiegato presto e bene le cose. Lei come me ha esordito giovane (Stefania aveva 15 anni quando debuttò con Il federale di Luciano Salce, e quando diventò famosa con Divorzio all’italiana di Pietro Germi, ndr), in Non ci resta che piangere. Sono film che hanno fatto il giro del mondo: non si torna indietro. Così le ho detto di non pensare che, se voleva fare questo mestiere, tutte le carriere sarebbero state come la mia, che è abbastanza irripetibile. Devo dire che Amanda ha una testa speciale, quando ho bisogno di un consiglio c’è per prima lei. Basta uno sguardo».

A suo figlio Vito, che ha avuto dall’ex marito Nicky Pende e che è diventato chirurgo, invece chiede consigli medici?
«Lui suonava benissimo la batteria, ma ha scelto di provare a diventare medico. Adesso è chirurgo laparoscopico generale. Ma io del male non ho paura, sono una bestia, ho coraggio da vendere. Lo chiamo di rado, giusto adesso perché ero senza voce».

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