Buon compleanno Anna dai capelli rossi

Anna dai capelli rossi è un anime prodotto dalla Nippon Animation in 50 episodi nel 1979 e trasmesso dalla Fuji TV a partire da gennaio 1979.
È l’adattamento dell’omonimo romanzo per ragazzi della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, che ha attinto a piene mani dai ricordi della propria infanzia per la stesura del libro.

Siamo nella seconda metà del XIX secolo. Anna Shirley, una bambina “magra e tutta occhi”,[3] nasce a Bolinghroke nella Nuova Scozia da Walter e Bertha Shirley, due insegnanti di liceo.[4] Purtroppo dopo tre mesi entrambi i genitori muoiono di una malattia infettiva, ed Anna, non avendo altri parenti, viene affidata alla signora Thomas, una vicina povera e con il marito alcolizzato. La bambina vive con la famiglia Thomas fino all’età di 8 anni, accudendo i figli della signora, fino a che il marito muore travolto da un treno dopo essersi addormentato ubriaco sui binari[5]. A questo punto per Anna non c’è più posto nella famiglia e viene quindi affidata alla signora Hammond, che vive con il marito e i suoi 8 figli (tra cui tre coppie di gemelli) in una misera baracca in riva al fiume. La bambina, esperta di bimbi piccoli, accudisce anche i figli della signora Hammond, fino a che, con la morte del marito avvenuta due anni dopo, viene affidata all’orfanotrofio di Hopetown, dove rimane per cinque mesi…
Una sera di giugno, una bambina seduta sui sacchi della posta sotto la pensilina della stazione di Bright River, sta aspettando che qualcuno la passi a prendere per portarla nella sua nuova casa…
Marilla e Matthew Cuthbert, sono due anziani fratelli. Non si sono mai sposati, quindi vivono assieme in una fattoria chiamata “Tetto Verde” [6] ad Avonlea, cittadina rurale dell’Isola di Prince Edward in Canada. Matthew sta invecchiando ed ha il cuore malato, e dal momento che non ha mai avuto figli, decide di adottare un ragazzo per avere un aiuto nel faticoso lavoro dei campi.
Per un disguido, dall’orfanotrofio al posto del ragazzo arriva Anna, fuori di sé dalla gioia di aver trovato finalmente una casa e una famiglia. Matthew, uomo taciturno e misogino, ma di animo sensibile, rimane subito conquistato da questa strana bambina, che durante il tragitto in calesse dalla stazione ferroviaria a casa, lo sommerge di parole dando nomi evocativi e romantici ai luoghi che attraversavano (un viale di meli in fiore diventa ai suoi occhi estasiati il “Bianco Viale delle Delizie”, uno stagno diventa “Lago dalle Acque Splendenti”). Marilla invece, molto più pragmatica ed altera, reputando che una bambina fosse assolutamente inutile per ciò che si erano prefissati, decide di rimandare Anna all’orfanotrofio.
La bambina trascorre quindi la sua terribile prima e ultima notte al “Tetto Verde” (almeno così crede) sapendo che l’indomani sarebbe stata rispedita indietro, come un pacco indesiderato. Il giorno dopo, Anna racconterà la sua triste storia, conquistando lentamente anche il cuore della fredda Marilla, che alla fine incredibilmente, deciderà di tenere la bambina. La donna però parlerà chiaro al fratello: sarà lei e solo lei ad occuparsi dell’educazione di Anna. Matthew, che avrebbe fatto di tutto perché la bambina rimanesse a vivere con loro, accetta di buon grado questo accordo.
Anna è una bambina di 11 anni, magra, con tante lentiggini e con dei “bruttissimi capellacci rossi” [7] che tanto la fanno soffrire. Marilla, pragmatica e sempre con i piedi per terra, nel suo nuovo ruolo di educatrice inizialmente fa molta fatica a comprendere Anna, abituata da sempre a difendersi dalle tristezze della sua vita deformando la realtà con la sua grande fantasia e i suoi sogni. Matthew apparentemente ha un carattere opposto a quello di Anna: chiuso e taciturno lui, (si esprime quasi a monosillabi), espansiva, esuberante e chiacchierona lei, ma tra i due sorgerà subito una grande affinità.
In ogni caso, lentamente Anna si inserisce nella placida vita di Avonlea e farà presto la conoscenza di Diana Barry, una ragazzina della sua stessa età, che per tutto il resto della sua vita sarà la sua più grande amica.
Con l’autunno inizia la scuola ed Anna, semianalfabeta nonostante i suoi 11 anni, viene ammessa solamente in quarta elementare. Qui fa la conoscenza di Gilbert Blythe, il ragazzo più ammirato della scuola. Questi, per farsi notare dalla ragazzina che l’ha subito molto colpito, ha la brutta idea di prenderla in giro per i suoi capelli rossi soprannominandola “Pel di Carota”. E qui si rivela un altro aspetto del carattere di Anna, risoluto e inesorabile nel suo orgoglio. Per quello scherzo stupido ma innocente, Anna non rivolgerà più la parola a Gilbert per quasi cinque anni (nonostante la reiterata richiesta di scuse del ragazzo), e questa sua inimicizia, che si trasformerà ben presto in accesa rivalità negli studi e nella vita, segnerà gli anni a venire dell’esistenza di Anna, accompagnandone la sua maturazione.
Anna è estremamente desiderosa di imparare. In breve tempo, spronata anche dal desiderio di non essere inferiore al suo compagno-rivale Gilbert, recupera la distanza che la separava dai suoi compagni (continuerà però sempre ad avere qualche problema in geometria) e a metà anno scolastico viene ammessa in quinta elementare. Alla fine dell’anno scolastico è ormai chiaro che Anna è la più intelligente della classe.
La piccola Anna ha 12 anni ed è passato un anno dal giorno che è arrivata ad Avonlea. Ormai da tempo la bambina è considerata come una figlia dai due anziani fratelli che hanno avuto la loro vita piacevolmente stravolta dal suo arrivo. Il giorno del primo anniversario Matthew porterà Anna nei luoghi che avevano attraversato in calesse un anno prima nel tragitto dalla stazione a casa, il “Bianco Viale delle Delizie”, il “Lago dalle Acque Splendenti”…

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