Anne Hathaway: «Quel sigillo che ho infranto»

Lontana dal set e dalle serate di gala, Anne Hathaway è mamma discreta, e mentre spinge il passeggino del figlio Jonathan Rosebanks si stenta a riconoscerla. Occhiali scuri e cappellino da baseball sono perfetti per un pomeriggio al parco insieme al piccolo e al marito Adam Shulman, mentre New York sa già di primavera.

La coppia, sposata dal 2012, ha appena festeggiato il primo compleanno di Jonathan, a fine marzo. Un arrivo, il suo, che ha cambiato la vita a entrambi, in meglio. «Mio figlio è la luce della mia vita», aveva raccontato lei a pochi mesi dal parto, dicendosi donna «fortunata», nonostante i tanti cambiamenti che la maternità ha portato con sé.

L’unica cosa di cui si rammarica è quella di aver pubblicato su Instagram una foto del figlio, lo scorso 8 marzo. L’attrice aveva parlato all’ONU, evidenziando l’importanza di un supporto economico alle neo mamme: «Una madre americana su quattro deve tornare al lavoro due settimane dopo aver partorito, perché stando a casa non sarebbe in grado di sostenersi», aveva sottolineato con forza. A casa si era rivista al pc, e aveva immortalato il figlio, di spalle, che la guardava.

«Non lo avevo mai fatto prima, e non appena l’ho fatto, anche se era solo una foto della sua testa, mi sono subito pentita», ha confidato Anne al magazine Jezebel. »Anche se volevo mostrare un momento di cui sono molto fiera, non so se lo farò ancora. Probabilmente no. Mi sono sentita come se avessi rotto una specie di sigillo nell’invitare le persone a entrare nella mia vita».

Per lei, del resto, la privacy della sua famiglia resta fondamentale. E vederli insieme, lontani da eventi mondani, è davvero difficile.

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