Lorella Cuccarini ha la voce allegra quando la raggiungiamo al telefono in una pausa delle prove del musical La regina di ghiaccio scritto e diretto da Maurizio Colombi con Giulio Nannini, al debutto dal 2 al 26 marzo al Brancaccio di Roma e in tournée la prossima stagione. Una fiaba per grandi e piccoli, che prende spunto dalla Turandot di Puccini e dalla favola orientale I Mille e un giorno che ispirò la fiaba teatrale di Carlo Gozzi.
Come si sente all’idea del debutto?
«Confusa e felice, come cantava Carmen Consoli. Provo un mix di adrenalina, gioia e… ansia».
La sua famiglia è sua fan?
«Assolutamente sì. Non solo mio marito ma anche i miei figli vengono a teatro e mi seguono persino in tv, nonostante per età (Giovanni, Chiara, Giorgio e Sara sono tutti tra i 16 e i 22 anni) siano poco affezionati alla televisione».
Nel 2016 ha festeggiato 25 anni di nozze con Silvio Testi. Quali sono stati i momenti più felici della vostra vita?
«Per fortuna, sono tantissimi. La felicità sta nelle piccole gioie quotidiane, nella linfa vitale che dà la famiglia. Detto questo, ho provato un’immensa gioia alla nascita dei figli, così come in alcuni viaggi e nel vedere la mia primogenita laurearsi».
E le fasi più critiche?
«L’equilibrio di coppia si è incrinato quando abbiamo dovuto affrontare la morte delle nostre madri. Viviamo il dolore in modo diverso e per risanare le ferite del cuore necessitiamo di cure diverse. Io mi ricarico nella famiglia e nel dialogo, lui invece ha bisogno di isolarsi e di silenzio. Potete immaginare che, all’inizio, non sia stato facile comprendersi. Quando l’approccio verso la vita è così diverso, si corre il rischio di fraintendere l’altro e di sentirsi incompresi. Nel tempo, grazie all’amore, all’esperienza e alla conoscenza del partner».
Qualche mese fa ha dichiarato che le piacerebbe allargare ulteriormente la famiglia. È vero?
«Sì, se mi arrivasse un quinto figlio sarei felicissima, ma di certo alla soglia dei 52 anni preferirei ricevere il dono di un nipote».
Insomma, si sente pronta per diventare nonna?
«Prontissima. Mi auguro che i miei figli non rimandino troppo in là il progetto di una famiglia. Tra la crisi economica e l’ambizione di raggiungere una buona posizione professionale, l’età media delle donne alla prima gravidanza si sta alzando troppo. L’energia che si ha a 25 o 30 anni è però superiore, e di molto, a quella che si ha a 40».