Addio a George Michael!!

Il destino beffardo, che in questo 2016 – diciamolo – non si è risparmiato, se l’è portato via proprio il giorno di Natale, del quale da trent’anni a questa parte era la sua colonna sonora portante. Con una canzone intitolata Last Christmas (“scorso Natale”, ma anche “ultimo”, ndr), a cui d’ora in avanti sarà impossibile non pensare diversamente, quasi come a una profezia.

George Michael, autore con gli Wham! di quel brano del 1984, è morto a 53 anni nella sua casa di Goring-on-Thames, per un infarto. «Se n’è andato serenamente», ha fatto sapere il suo agente. Fugando così d’anticipo ogni dubbio: nella vita di Georgios Kyriacos Panayiotou (questo il suo vero nome: il padre era greco), gli scandali, la droga e l’alcol, è vero, non sono mancati, ma la sua morte non è da considerare «sospetta».

George Michael era nato a Londra e aveva iniziato la sua carriera insieme al compagno di scuola Andrew Ridgeley, prima come The Executive (di cui faceva parte anche il chitarrista David Austin), e poi da soli come Wham!. Il successo arrivò nel 1984, con l’album Make It Big, che conteneva hit (vere) come Wake me up before you go go, Freedom, la strappacuore Careless Whisper. Gli Wham! diventarono un fenomeno globale (si esibirono persino in Cina), George Michael – forse suo malgrado – un sex symbol. Due anni dopo, durante un concerto a Wembley, davanti a centomila persone, gli Wham! annunciarono lo scioglimento. Fu una separazione «dolce» e consensuale, che però le fan, disperate, ricordano ancora oggi come uno dei momenti più traumatici di sempre.

Dei due continuò solo George Michael, che perseguì un successo meno ostentato, più «lento», artistico e maturo rispetto agli anni precedenti (non senza problemi, soprattutto con le major discografiche). Il primo disco da solista, Faith, è datato 1987; l’ultimo, Patience, 2004. In mezzo tante cover ed esibizioni indimenticabili, tra cui lo storico duetto di Don’t Let The Sun Go Down con il suo idolo Elton John (1991), e il concerto-tributo in onore di Freddie Mercury (1992), del quale sul palco, quella sera, fu l’unico, vero interprete all’altezza di quella voce.

Ma nel mezzo ci sono stati appunto anche scandali e tormenti, a cominciare dal rapporto travagliato con la sua omosessualità, dichiarata solo nel 1998, dopo l’arresto in un bagno di Beverly Hills per atti osceni con un poliziotto. Prima di allora c’era stata la morte per AIDS del compagno Anselmo Feleppa (’93), la depressione. Dopo ci saranno ancora le droghe e l’alcol, la relazione sofferta con Kenny Gross, gli altri arresti per guida in stato di ebbrezza e possesso di marijuana. Nel 2011, l’ultimo tour (che lo porta anche in Italia), sospeso temporaneamente per una polmonite. Nel 2012 la partecipazione alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra. Poi, a livello pubblico, quasi più nulla. Almeno fino a questo ultimo, brutto Natale. Che però non ci impedirà di continuare a cantare Last Christmas per molto tempo ancora.

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