Il Festival di Venezia del settembre 2015, la sfilata di Dior del febbraio 2017. In mezzo (quasi) nulla. Nel tempo che separa le sfilate sui due red carpet, Isabella Ferrari, 53 anni, ha dovuto ridisegnare se stessa. E adesso che c’è riuscita, lo racconta.
«Mi sono ammalata, sono dovuta scendere dai tacchi. Quando stai male, ti fermi, cadi, ti nutri, diventi altro», spiega in un’intervista al Corriere della Sera in cui preferisce non aggiungere dettagli sulla malattia, ma guardare al futuro: «Del passato preferisco sentire solo il profumo».
Oggi le sue giornate sono (di nuovo) piene: da attrice impegnata e mamma di tre (Nina e Giovanni, nati dal matrimonio col regista Renato De Maria, e Teresa, nata da una precedente relazione): «Vivo trafelata come sempre. E quando mi dicono “fermati, sei stata male, devi goderti di più la vita”, penso che io così la vita me la godo lo stesso».
E da (quasi) vent’anni a questa parte la divide con De Maria: «In maniera miracolosa eravamo amici prima e lo siamo ancora», ha aggiunto, «Ci siamo creati nostri spazi nella famiglia, andiamo in vespa a vedere i film in lingua originale. È bello invecchiare rimanendo giovani».
Degli amori passati resta il ricordo di quello mancato con Sean Penn: «Mi corteggiò, ma gli sfuggii. Lo sentivo aggressivo, violento». Di quello con Gianni Boncompagni, invece, dice: «Avrò avuto 16 anni o 17 anni e, nonostante la differenza d’età (più di 30 anni, ndr), lui mi rispettava come donna. Dopo, ho fatto l’attrice, mai spettacoli in Rai. La mia carriera parla da sola».
E il tempo che passa? «Le rughe non mi preoccupano, non mi guardo allo specchio». A ripensare agli inizi, però, non ha paura di ammettere: «Ho usato la bellezza, non ci trovo del male. Poi ho cercato altro».