Sanremo 2017, Beppe Vessicchio: «Ci sarò lo stesso»

È bastato non vederlo alla prima puntata del Sanremo 2016 per scatenare il putiferio. «Uscite Vessicchio», twittavano gli utenti più appassionati, fin quando il baffo più famoso del Festival non ha calcato il palco dell’Ariston, pronto a dirigere l’orchestra ipnotizzata dal suo papillon sgargiante. Se questa è stata la reazione per una serata, potrete ben immaginare cosa voglia dire un’intero Sanremo senza di lui. Senza il rassicurante sorriso di Beppe Vessicchio.

Una notizia quella della sua assenza che in poco tempo ha scalato i Trend Topic di Twitter e attivato addiritura una petizione su Charge, chiedendo a gran voce a Carlo Conti di riammettere fra i ranghi il buon direttore d’orchestra. Eppure non è stata una scelta premeditata, come ha avuto modo di chiarire lo stesso Vessicchio all’Ansa: «È vero, quest’anno non dirigo l’orchestra a Sanremo, ma è un caso, non una mia scelta voluta: ero stato ‘prenotato’ da un paio di cantanti che però alla fine non sono stati invitati da Carlo Conti». Questo vorrà dire che faremo completamente a meno di lui?

«In realtà andrò lo stesso. Perché l’ho promesso agli amici musicisti e per promuovere il mio libro La musica fa crescere i pomodori senza conflitto d’interessi». Una notizia che rasserena per un momento l’animo dei telespettatori, convinti addirittura che potesse esserci qualche tensione con Maria De Filippi, con la quale Vessicchio ha collaborato in diverse edizioni di Amici.

«Be’, in questo modo abbiamo evitato l’effetto presepe completo con Giuseppe, Maria e Conti in un ruolo impegnativo», ha scherzato il maestro precisando come abbia rifiutato più di una volta il ruolo di opinionista televisivo: «Non fa per me, io sono un animale mitologico: metà uomo, metà orchestra». La cosa che gli mancherà di più, aggiunge, non saranno tanto «le canzoni e la direzione dell’orchestra, ma la ritualità. Sanremo è come una festa comandata: c’è Natale, Capodanno, la Befana. E poi il Festival. Sentirò anche la mancanza dello stare insieme ad amici che vedo una sola volta l’anno. Ma mi hanno già fatto promettere che in qualche modo la nostra tradizionale frittata di maccheroni, da bravi meridionali quali siamo, la mangeremo lo stesso».

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