Primo lungometraggio Disney: «Impara a fischiettar, vedrai che tutto il mondo più giocondo sembrerà». Un motivo che rimase impresso sulle labbra degli spettatori che, il 21 dicembre del 1937, assistettero alla prima di Biancaneve e i sette nani (titolo originale “Snow White and the Seven Dwarfs”) al Carthay Circle Theater di Los Angeles.
Ispirato alla celebre fiaba dei fratelli Grimm, fu il primo lungometraggio prodotto dal genio insuperabile di Walt Disney e in assoluto il primo film d’animazione completamente a colori. Nei mesi successivi entrò nel cuore di milioni di spettatori, conquistati dalla storia della giovane protagonista, perseguitata dalla perfida matrigna, la regina Grimilde.
Premiata con una candidatura agli Oscar del 1938 per la “miglior colonna sonora” (indimenticabili i motivi di “Ehi-Ho!”, “Il mio amore un dì verrà” e “Impara a fischiettar”), la pellicola permise a Walt Disney di conquistare l’anno seguente un Oscar alla carriera. E per il celebre produttore americano fu solo l’inizio di una serie destinata a fare la storia dei film d’animazione, nota come i classici Disney.
Lo sviluppo di Biancaneve e i sette nani cominciò all’inizio del 1934, e in giugno Walt Disney annunciò la produzione del suo primo lungometraggio al New York Times.[5] Prima di Biancaneve e i sette nani, lo studio Disney era stato coinvolto soprattutto nella produzione di cortometraggi animati delle serie Mickey Mouse e Sinfonie allegre. Disney sperava di espandere il prestigio e i ricavi del suo studio passando ai lungometraggi,[6] e stimò che Biancaneve e i sette nani potesse essere prodotto con un budget di 250.000 dollari; questo era dieci volte il bilancio di una Sinfonia allegra media.
Walt Disney dovette combattere per ottenere la produzione del film. Sia suo fratello e socio in affari Roy Disney che la moglie Lillian tentarono di convincerlo a lasciar perdere,[6] e l’industria cinematografica di Hollywood si riferì beffardamente al film come la “Follia Disney” mentre era in produzione. Disney dovette anche ipotecare la sua casa per contribuire a finanziare la produzione del film, che alla fine arrivò ad un costo totale di quasi 1.500.000 dollari, una somma enorme per un lungometraggio nel 1937.