Chiara Ferragni, da Fedez a Sanremo.

Una vita tra Milano e Los Angeles, e poi sfilate a Parigi, Londra, sempre in prima fila. Milioni di follower (302 mila su twitter, 7,3 milioni su Instagram, al top in Italia), fotografi dietro da vera star, una notorietà internazionale davvero grande. E’ Chiara Ferragni non ancora 30 anni – è nata a Cremona il 7 maggio 1987 e un seguito di ragazzine che la guardano adoranti cercando di imitarla. Da quando poi è fidanzata con Fedez ancora di più e si è parlato di lei anche sul palco del Festival di Sanremo accanto a Carlo Conti. Tutt’altro che meteora, è stata segnalata da Forbes nella lista dei 30 europei “under 30”, giovani leader, inventori creativi e imprenditori audaci in campo artistico.

Come si definisce? Blogger, stilista, testimonial, modella?
Sono nata come blogger, però adesso è un po’ riduttivo definirmi così. Sono fiera di essere partita da questa professione ed ora posso definirmi Creative Director del mio brand di scarpe ed Editor in Chief di Theblondesalad. Il mio lavoro è essenzialmente quello di Creative Director in tutto quello che faccio; ogni tanto sono anche testimonial e volto di alcuni brand.

E’ stata apripista di un nuovo mestiere, sapendo vedere in un certo modo il futuro che i social offrivano, guardando ancora al futuro come lo vede rispetto a questo suo lavoro?
Penso che i social media continueranno a rappresentare un modo di comunicare e che saranno sempre presenti nelle nostre vite. Mi piace l’idea che i social media possano rappresentare un modo di mostrare e comunicare se stessi in maniera trasparente. Penso che in questo modo, grazie ai social media ci sia anche meno distacco fra le persone e i brand e le celebrities.

Quali sono gli aspetti positivi e quali negativi di una social life?
Tutto positivo per me: io sono nata grazie ad internet e ai social media, quindi se non ci fossero probabilmente non farei niente di quello che sto facendo della mia professione attuale.
Gli aspetti negativi, che riscontravo di più in passato, era la mia ossessione nel dover sempre postare, fare le foto meglio degli altri. Poi nel momento in cui mi sono accorta che era una gara solo con me stessa, quella è stata la vittoria più grande.

Si è parlato di questo ‘lavoro’ come un non lavoro, almeno per chi non lo capisce e lo critica, si sente di vivere in una bolla? Come risponde ai detrattori?
Sicuramente vivo in una bolla; il mio lavoro è strano, difficile da definire. Già il mondo della moda è un ambiente particolare e a se stante, quello che faccio lo è ancora di più.
Il mio lavoro è una bolla per alcuni aspetti, perché ad esempio vivere fra Milano e Los Angeles e viaggiare molto tutti i mesi per me è ormai la normalità, ma capisco che per molti non lo sia.

Il suo rapporto con la bellezza? Quanto tempo dedica alla cura di se’?
Tantissimo! Almeno un’oretta al giorno, fra esercizi, la maschera per i capelli, quella per il viso e la preparazione totale.

Tante ragazze guardano a lei come modello, tre consigli utilissimi
Essere sempre loro stesse; cercare di valorizzarsi il più possibile, in primis per sé stesse e non per qualcun altro; essere sicure di sé stesse perché questa è l’arma di seduzione migliore nella vita.

Tanti brand la avvicinano, come li seleziona?
Adesso è molto facile selezionare perché va molto a gusto personale e al fit di un brand/progetto con il mio personaggio. Io lo capisco subito e anche il mio team è super skilled e, conoscendo i miei gusti e la direzione verso la quale vogliamo andare, riesce a selezionare molto bene.

Si parla molto della sua relazione con Fedez, cosa pensa vi unisca, amore a parte? Senso imprenditoriale?
Ci unisce il fatto che siamo due storie di successo, di giovani che si sono fatti da soli, in modo diverso. Inoltre, siamo tutti e due molto grati al nostro pubblico per quello che facciamo, perché è proprio questo che ci ha dato voce. Inoltre siamo molto contenti della vita che facciamo, siamo due persone molto positive.

E’ interessata ad una eventuale esperienza sul palco dell’Ariston?
Credo che ci siano persone più adatte di me a vivere il palco dell’Ariston; ora come ora non sono interessata a questo tipo di esperienza.

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