E’ una comica lotta di classe a colpi, fra gli altri, di suppli’ e finger food con formiche rosse, quella di Poveri ma ricchi, la commedia di Fausto Brizzi, che, dal 15 dicembre in 400 copie con Warner Bros, si presenta alla sfida di Natale. Adattamento italiano del francese Les Tuche (un milione e mezzo di spettatori oltralpe nel 2011, e oltre 5 milioni per il sequel quest’anno), ha come mattatori Christian de Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Anna Mazzamauro, e fra gli altri, al debutto, la star Disney Lodovica Comello. “Il film capita al momento giusto, visto che non c’e’ ricco piu’ cafone di Trump. Il capofamiglia Danilo Tucci e’ una via di mezzo fra lui e, per la parrucchetta bionda, Rudi Voeller” spiega Brizzi. Al centro della storia, I Tucci, famiglia unita e semplice del Basso Lazio (tra le loro passioni i suppli’) composta dal mozzarellaro Danilo (De Sica), la moglie Loredana (Ocone), la figlia che parla per hashtag, Tamara (Federica Lucaferri) e il saggio figlio di otto anni Kevin (Giulio Bartolomei). Con loro vivono anche il cognato di Danilo, Marcello (Brignano), botanico nullatenente, e nonna Nicoletta (Mazzamauro), fiction dipendente. Dopo l’improvvisa vincita di 100 milioni di euro, che tentano inutilmente di tenere segreta, scappano a Milano, per una nuova sfrenata vita da ricchi. Scialacquano, tra Ferrari a decine, diamanti a chili, affittarsi Al Bano (‘Felicita” e’ un leitmotiv) per canzoni a richiesta, e un maggiordomo fisso (Ubaldo Pantani). Tuttavia vivere nel nuovo ambiente non e’ facile: sono circondati infatti da multimilionari minimal, magri e vegani. Inoltre Marcello va a innamorarsi proprio di una giovane cameriera, Valentina (Comello), che odia i ricchi. “Questo mio decimo film penso sia anche il piu’ comico. Poi e’ la prima volta di un film di Natale con risate anche al femminile” dice Brizzi, che dopo aver scritto tanti cinepanettoni per De Sica, si trova per la prima volta a dirigerlo. Rispetto al film francese, dove i Tuche andavano in tv e diventavano dei divi, qui i Tucci, invece, si nascondono: “C’e’ la paura di far sapere della vincita ai concittadini, al fisco. Siamo il Paese che esporta buongusto e lusso ma i ricchi vengono additati come Satana – commenta ironico Brignano -. La rabbia esplode per niente, per un pullover, pure brutto, o se vai a fare la spesa la domenica, come e’ capitato a Morandi. Si ha paura di votare si’, no, di tutto”. In momenti come questi dove, stando ai dati Istat, il rischio poverta’ e’ sempre maggiore “le uniche vere medicine sono l’ironia e l’autoironia”. Un po’ come il suo personaggio, anche Christian de Sica ha un rapporto complicato con i soldi: “Quando mi sono sposato con Silvia mi ha mandato a comprare i letti e io invece sono tornato con collezione di uova di porcellana – racconta sorridendo -. Da allora, mi da’ una paghetta, di 100 euro a settimana”. Per l’attore “tra i tanti film che ho fatto questo e’ uno dei piu’ divertenti. Fausto ha messo insieme attori, come Enrico, Lucia, Anna, con temi comici perfetti”. Qual e’ il segreto per una carriera cosi’ lunga? “Non essere troppo presenti e non fare le stesse cose, io per esempio ora sto presentando Zelig, ho recitato nella serie Usa Mozart in the jungle e mi hanno offerto di doppiare un film animato (Lego Batman)”. Tra le scelte vincenti del film, la coppia De Sica-Ocone: “Christian e’ stato molto generoso, e grazie a Fausto per la prima volta faccio la protagonista” dice l’attrice, che 100 milioni di euro li spenderebbe “tra beneficenza, trattorie e spa”. Per Lodovica Comello il film e’ stato una “bellissima esperienza. Ho imparato a recitare in modo piu’ semplice, senza le faccette in stile Disney”.