C’erano una volta tre ragazze che frequentavano l’Accademia di Polizia. Oltre a essere intelligenti, le tre ragazze erano anche molto carine. A tutte e tre venivano assegnati compiti difficili, a volte rischiosi. Io le ho portate via, e ora lavorano per me. Il mio nome è Charlie».
Queste la parole che il misterioso Charlie Townsend pronunciò la sera del 22 settembre 1976, introducendo sul canale americano ABC la prima puntata di un telefilm dal titolo Charlie’s Angels, gli angeli di Charlie. Sono passati esattamente 40 anni da quella notte, e il mito resta divino. La serie televisiva (che doveva chiamarsi The Alley Cats o Harry’s Angels) avrebbe lasciato a lungo il segno, merito delle tre protagoniste, investigatrici al servizio della Townsend Detective Agency: Sabrina (Kate Jackson), Jill (Farrah Fawcett) e Kelly (Jaclyn Smith). Un terzetto che apriva la strada a una nuova visione dei ruoli femminili, in linea con molte delle rivendicazioni e delle istanze dell’epoca. Altro che la tranquilla mamma Marion di Happy Days, l’invisibile moglie del tenente Colombo o le svenevoli comparse di Starsky & Hutch: improvvisamente protagoniste erano diventate l’intelligenza di Sabrina, l’agilità di Jill e il buon senso di Kelly.
Successo immediato
TIMELe tre astute ex poliziotte comunicano con il grande capo attraverso una linea telefonica, ma è sempre Charlie (che nell’edizione americana ha la voce di John Forsythe, il futuro Blacke Carrington di Dynasty) a informarle delle nuove missioni da compiere, dando indicazioni con fare paterno ma inflessibile. Alle tre non resta che agire, con coraggio e talvolta con maniere forti, smascherando e assicurando alla giustizia i cattivi di turno, contando sull’aiuto di un fido, per quanto pasticcione, collaboratore: John Bosley (David Doyle). Dopo una puntata pilota nel marzo di quell’anno, il canale decise per la messa in onda in autunno degli angeli, che presto si elevarono al rango di vere e proprie superstar. In poche settimane i volti del trio fanno capolino su magliette, giocattoli (dalle miniature alle Barbie da collezione), prodotti di bellezza. Una scoperta angelica che, negli anni, arrivò ovunque, anche sulla copertina del Time (prima serie tv ad ottenere tale attenzione).
Farrah Fawcett, il taglio scalato fa storia
A toccare l’apice della fama, in particolare, fu Farrah Fawcett. Basti pensare che un suo iconico poster in costume rosso comparirà nella scenografia della Febbre del sabato sera, ammirata da un John Travolta nei panni di Tony Manero. Forse questa è l’origine di uno dei più grandi casi di emulazione di massa della Storia: ogni massaia, da Bordighera al Texas, altro non aspirava che dimenticare il reggiseno sotto le magliette e avere in testa una cotonatura scalata degna di Jill Munroe. Basta con castani spenti e bigodini, benvenute spazzole tonde, voluminose e selvagge pettinature cariche di lacca, sparate all’indietro, di un biondo californiano. Snella e tonica, denti bianchissimi e una cascata di capelli angioleschi, Farrah fa impennare le vendite di qualsiasi shampoo o dentifricio che è chiamata a reclamizzare, ma è capace anche di mostrarsi degna del ruolo di nuovo sex-symbol. Lei vuole di più (e lo avrà), e già il 4 maggio del 1977 lascia la produzione, per una carriera tutta in ascesa.
Il trio “alato”
Sei angeli per cinque stagioni (quelle dal 1976 al 1981, che in Italia terminerà nel 1983), ma solo le prime tre restano indimenticabili. Kelly Garrett, dolce e sensibile, esperta di arti marziali, cresciuta in orfanotrofio, nel corso della sua carriera come detective scampa a rapimenti, esplosioni, ferimenti (anche gravi) e sparatorie. Jill Munroe è l’angelo sportivo, figlia di un padre alcolista, presto si dimostra un’agente spericolato, una pilota temeraria, una vera atleta: insegnante di basket, giocatrice di tennis, esperta nello skateboard e nel pattinaggio, lascia l’agenzia ufficialmente per dedicarsi alle corse. Infine, l’angelo astuto, Sabrina Ducan, figlia di un generale dell’esercito di stanza all’estero: coraggiosa, vera guida delle tre secondo molti fan della serie. È anche l’unica sposata (e divorziata) del trio, dopo una storia finita male con un collega, Bill Duncan.
Gli altri angeli
Dopo l’abbandono di Farrah, al suo posto viene scritturata la presunta “sorellina” Kris (Cheryl Ladd), che il pubblico per fortuna dimostra di apprezzare. Nuove copertine, riviste e spettacoli attendono il rinnovato trio, con eventuali comparsate di Farrah, occasionale guest star nell’ufficio di Townsend. A voler abbandonare le colleghe, però, ormai è anche Kate Jackson, che sogna di seguire le orme di Farrah, ma i produttori Aaron Spelling e Leonard Goldberg a questo punto avevano preso le loro precauzioni e a Kate tocca restare, rifiutando così quel ruolo di protagonista in Kramer contro Kramer che a Meryl Streep varrà l’Oscar. Stelle nel firmamento hollywoodiano, Farrah e Jaclyn ottengono un posto nella Walk of Fame (niente invece per Kate). Ormai l’addio della serie è vicino, l’ultimo angelo appare sotto le sembianze della brillante studentessa universitaria Tiffany Welles, interpretata da Shelley Hack (si dice che per il ruolo abbia combattuto con Michelle Pfeiffer, metaforicamente parlando), che però saluta presto il trio per lasciare spazio all’allora quasi sconosciuta Tanya Roberts. Al calo di ascolti si cerca di rispondere con un metodo infallibile: il bikini. E le tre vengono spedite alle Hawaii per una nuova stagione più succinta, che però non salva lo show: l’ultima puntata va in onda il 24 giugno 1981, con il profetico titolo Let Our Angel Live. Per una strana coincidenza, il giorno successivo di 18 anni dopo, il 25 giugno 2009, muore Farrah Fawcett, a soli 62 anni.
«Buongiorno angeli!» – «Buongiorno Charlie». Risentire questo saluto è stato per molti un felice ritorno. L’occassione è data da due film (Charlie’s Angels e Charlie’s Angels – Più che mai) girati nel 2000 e nel 2003, con Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu, che hanno ottengono un discreto successo: le ragazze si chiamano ora Natalie, Dylan e Alex, mentre Bosley è interpretato da Bill Murray. Lo scorso aprile la Sony ha confermato un nuovo film, in gergo un reboot, ma ancora resta segreto il cast. Altro discorso, invece, per le serie tv. L’ultima è andata in onda dal 22 settembre 2011 fino al 10 novembre 2011, prima di venire cancellata per ascolti troppo bassi. In questo caso, le protagoniste sono state Eve French, interpretata da Minka Kelly, Kate Prince (Annie Ilonzeh) e Abby Sampson (Rachael Taylor), mentre John Bosley è toccato a Ramón Rodríguez. Finita qui? Probabilmente no. E, allora, come da tradizione: To be continued…