È nato ad Amsterdam, non in Olanda però ma nello stato di New York. 100 esatti anni fa. Era una buona annata. Pochi mesi prima avevano visto la luce due destinati a classificarsi come i «belli» dei rispettivi Paesi: Gregory Peck negli Stati Uniti, Rossano Brazzi in Italia. Issur Danielovitch Demsky, come si chiamava il bambino nato in una famiglia di ebrei immigrati dalla Russia, con un papà straccivendolo e poche prospettive, non sarebbe diventato il classico «primo amoroso» di bell’aspetto.
Il suoi fascino era più ambiguo. Lo si scoprirà quando, arrivata la guerra mondiale e cambiatosi il nome in Kirk Douglas arriverà a Hollywood. Cominciando come cattivo, con quella sua mascella decisa e l’inconfondibile fossetta sul mento, per poi passare a parti più sfumate, o piuttosto ambigue.
Con la capacità di sperimentare, nei 75 film che ha interpretato, i generi più diversi – dal western al biopic, dal film di guerra alla detective story – senza mai ripetersi.