LA MOSTRA CULTURE CHANEL.LA DONNA CHE LEGGE DAL 17 SETTEMBRE ALL’8 GENNAIO A CA’ DI PESARO. VENEZIA

La donna che legge   esplora un lato inedito del mondo di Mademoiselle, quello del suo rapporto con i libri e con la lettura, la biblioteca di Gabrielle Chanel svela opere che hanno segnato la vita e modellato la sua  personalità.

La mostra si svolge attorno al nucleo centrale della sua biblioteca, in cui sono protagonisti: Omero, Platone, Virgilio,Sofocle, Lucrezio, Dante, Montaigne, Cervantes, ma anche gli scrittori suoi contemporanei e amici, come Jean Cocteau, Max Jacob. In totale circa 350 pezzi, dai libri ai profumi, ai quadri, provenienti dalla sua casa parigina di Rue Cambon, che tracciano il ritratto intimo di una creatrice, che ha saputo fare della propria vita una leggenda e ne svelano il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Venezia

“Dediche, archivi, fotografie, quadri, disegni, si mescolano con un vestiario di creazioni di moda che svelano, al pari di una biblioteca, il vocabolario estetico di Gabrielle Chanel, il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Venezia”, spiega la maison. “Oggetti d’arte provenienti dal suo appartamento parigino saranno esposti per la prima volta, insieme a gioielli e a profumi. In totale, circa 350 pezzi, da considerare come elementi che delineano il ritratto intimo di una creatrice, mostrata attraverso le sue letture, che ha saputo fare della propria vita una leggenda”.

Coco Chanel è stata la donna che ha letteralmente rivoluzionato il mondo della moda, con le sue intuizioni che ancora oggi sono un must have di eleganza e di femminilità.

A tutti gli effetti, nessuno ha più fatto nulla di nuovo da allora. Tutto è ancora basato sullo stile Chanel attorno al 1925″. Gabrielle Chanel, forte e ambiziosa, sovvertì la moda femminile costretta all’interno di rigidi schemi sociali. Chanel la “modiste” non faceva parte dell’aristocrazia parigina, né dell’alta borghesia, ma riuscì a rendere à la page gli abiti delle sartine e delle commesse anche tra le ricche signore di Deauville e poi di Parigi.

Coco Chanel, nome d’arte di Gabrielle Bonheur Chanel, è stata una donna che è riuscita con la sua moda a cambiare per sempre l’universo femminile: tantissimi i capi di abbigliamento, gli accessori e anche i profumi, visto il successo del suo Chanel n°5, che ancora oggi sono un’icona di stile irrinunciabile per tutte le donne del mondo.

La sua infanzia è stata abbastanza itinerante: la famiglia, numerosa dopo la nascita di altri tre figlì, dovrà affrontare presto un lutto. La madre muore a 32 anni nel 1895.

Il padre affida le figlie alla madre: i maschi vengono mandati a lavorare in un’azienda agricola, le ragazzine, invece, vengono affidate alle suore della Congregazione del Sacro Cuore, nell’orfanotrofio di Aubazine: una vita molto dura per le tre sorelline Chanel. Aver vissuto in un ambiente monacale, secondo alcuni esperti di moda, ha influenzato molto il suo stile, spesso austero e con il nero e il bianco predominanti.

Julie e Gabrielle lasciano l’orfanotrofio e vanno in una scuola di apprendimento delle arti domestiche di Notre Dame. A 18 anni inizia a lavorare nel negozio di biancheria e maglieria Maison Grampaure di Moulin, dove mette in pratica l’arte del cucito appreso dalle suore. A Parigi, però, inizia anche a lavorare come prostituta, oltre che come cantante in un caffè concerto: da qui forse deriva il suo nome d’arte Coco, dalla canzone Qui qu’a vu Coco? che lei cantava.

La sua carriera nel mondo della moda comincia nel 1904, quando incontra Etienne de Balsan, che finanzierà poi la sua attività. Vivendo nel castello del suo amate a Royallieu, impara ad apprezzare lo stile equestre: altro mood che ritroviamo nei suoi capi di abbigliamento più iconici. L’uomo l’asseconda nella sua nuova passione, produrre cappellini: è da qui che Coco Chanel comincia a creare la sua clientela.

Poco dopo incontra Boy Capel, il suo grande amore, con il quale vive a Parigi e che crede in lei, tanto da anticiparle i soldi per aprire la boutique al numero 21 di Rue Cambon. Non solo cappellini, ma anche maglioni, gonne e vestiti. Altre influenze per il suo lavoro arrivarono dall’apertura di una boutique a Deauville, dove trarrà ispirazione dall’abbigliamento da marinaio. Durante la prima guerra mondiale, il suo negozio veniva frequentato moltissimo, anche perché proponeva abiti pratici e adatti alle nuove esigenze che si erano andate a creare.

La sua carriera comincia a decollare: nel 1915 apre una boutique a Biarritz, nel 1916 acquista una partita di jersey che comincia a usare per i suoi abiti, una vera novità che le ha permesso l’anno seguente di ampliare il suo busines, che contava su due boutique, cinque laboratori e 300 lavoratori. Ben presto il suo nome comincia a circolare anche nel mondo degli artisti, mentre negli anni Venti lancia la moda del capello corto: si era bruciata i capelli su un fornello, si tagliò quelli rimasti ed ecco ideata una nuova moda.

Il 1921 è l’anno del suo profumo Chanel n° 5, che ancora oggi è un must! Nel 1926 lancia un capo che ancora oggi è un evergreen, il tubino nero, la petite robe noir, mentre due anni dopo amplia il suo negozio di Rue de Cambon, portandolo al numero 31 e creando una boutique di tre piani. Nel 1927 apre a Londra il suo negozio. Lancia lo stile garconniere, per un look femminile ideale per la donna dinamica, che lavora. Una vera e propria rivoluzione. Coco Chanel porta le gonne al ginocchio, abbassa il punto vita, propone uno stile mascolino e marinaresco: nessun altro aveva osato tanto prima.

Gli anni della seconda guerra mondiali furono difficili, ma ecco che negli anni Cinquanta contiua a stupire, con il tailleur in tweed proposto con gonna al ginocchio, giacca corta e bottoni dorati. Nonostante l’assenza dalle scene, riesce a reimporsi con idee che ancora oggi sono un cult, come la borsetta matelassé 2.55: un must have che ancora tutte le donne vogliono nel loro guardaroba.

Successi che dureranno fino al 10 gennaio del 1971, quando Coco Chanel muore all’età di 87 anni. Dopo la sua morte il marchio viene gestito dagli asssistenti, per passare nel 1978 a Philippe Guibourgè, nel 1980 a Ramone Esparza e nel 1983 a Karl Lagerfeld, che ancora oggi è il direttore creativo della maison.

 

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