‘Imagine’, il disco (e la canzone) simbolo del Novecento compie 45 anni

E’ il brano musicale più celebre e la signature song di John Lennon durante la sua carriera da solista, dopo lo scioglimento dei Beatles. Fu pubblicato sull’album Imagine e successivamente come singolo negli Stati Uniti (11 ottobre 1971) assieme a It’s So Hard. Successivamente nel 1975 il brano fu ripubblicato come singolo anche per il mercato britannico (Lato B: Working Class Hero).
Imagine viene spesso citata come uno dei brani musicali più belli della storia della musica rock; la rivista Rolling Stone, per esempio, l’ha posizionata al terzo posto nella classifica dei migliori brani musicali di tutti i tempi.L’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha dichiarato che in molti paesi del mondo la canzone Imagine gode dello stesso rispetto che viene riservato agli inni nazionali.
Il brano viene solitamente letto in chiave pacifista, ma lo stesso Lennon ammise che i contenuti del testo di Imagine la avvicinano più al Manifesto del partito comunista che a un inno alla pace, è infatti una società in cui non trionfino i valori del materialismo, dell’utilitarismo e dell’edonismo che viene auspicata nel testo. Lennon affermò che il brano era “anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero”. Yoko Ono disse che il messaggio di Imagine si poteva sintetizzare dicendo che “siamo tutti un solo mondo, un solo paese, un solo popolo”.
Il 9 dicembre 1980, durante un concerto a Londra, la rock band inglese dei Queen suonò Imagine come omaggio a John Lennon, ucciso il giorno prima a New York.

La produttrice dell’albun fu  Yoko Ono
“Il nostro rapporto è davvero di professore e allievo. Sono io che ho la notorietà, ma è lei che mi ha insegnato tutto”.
Ad affermarlo, è stato John Lennon a proposito di quella che per l’ideologo fantasioso dei Beatles, è stata una mamma, e non solo una moglie. Una mamma premurosa, secondo alcuni biografi, ma solo per opportunismo. Lei, Yoko Ono viene da una famiglia dell’altissima borghesia di Tokio, madre molto ricca, padre banchiere lontano quando lei nasce, trasferito in California. Un padre importante che diventerà governatore della banca centrale nipponica..
Da lui, Yoko, che significa figlia dell’oceano, si dice, abbia ereditato il fiuto per gli affari. Tanto che oggi si trova a gestire un patrimonio di svariati miliardi.
La loro storia d’amore comincia il 7 novembre del ’66, all’inaugurazione di una mostra di Yoko, a Londra.
Lei ha studiato negli States composizione musicale ed arte. Per un certo periodo fa parte del movimento d’avanguardia Fluxus e si propone come artista concettuale.
“Il vernissage- scrive Laura Laurenzi, nel suo libro Amori e furori (Bur)- gli è stato segnalato da un amico. La prima impressione che Yoko ha di lui è di un tipo calmo, educato, tranquillo..”. Lei non l’aveva riconosciuto. L’amore tra i due è a prima vista, anche se ci mettono oltre un anno a dichiararsi. Lei, aveva sposato già il musicista Toshi Ichiyanagi, e Tony Cox, un collega dal quale aveva avuto una bambina , la piccola Kioko che le sarà portata via al momento del divorzio. Lennon invece era in crisi con Cyntia, da cui aveva avuto il figlio Jiulien.
Il giorno in cui scoprono di amarsi è il 20 maggio del ’68. Mentre i rispettivi coniugi sono all’estero, John invita Yoko nella sua casa del Surrey ad ascoltare i suoi nastri inediti. Trascorrono l’intera giornata , la sera e la notte nello studio di registrazione. Comporranno brani di quello che sarà il loro primo album Two Virgins.
Da quel giorno non si sono più lasciati. Yoko, però, è aspra, spigolosa, irritante. Arriva al metro e cinquanta. E’ un’intellettuale, impegnata in molte campagne civili e sembra dominarlo dal punto di vista emotivo, culturale e sessuale. Lui, appare più fragile, e vede nella compagna una figura materna e protettiva. Tanto che lui un giorno, ricorda Laurenzi, afferma: “Mia moglie è anche il mio migliore amico. Yoko è una parte di me. Io ho una mano destra, una mano sinistra e ho Yoko. Yoko sono io”. “L’amore- si legge nel libro- l’ammirazione incantata, la devozione che ha nei suoi confronti, una sorta di simbiosi erotica mistica”, lo spingono non soltanto a mettersi a studiare il giapponese, ma anche, un mese dopo il matrimonio, che avviene il 20 dicembre del ’69, a cambiare il proprio nome, che è Winston, in Ono.

Yoko Ono e John Lennon, 1980. Ansa/Annie Leibovitz/Raccolta di Fotografia Galleria civica di Modena ++ No sales, editorial use only ++

Dopo aver abitato nel vecchio appartamento dell’altro Beatles, Ringo Starr, i Lennon si trasferiscono a New York. “Qui – dirà Lennon alla Bbc- a New York mi sento sicuro. Posso andare in giro liberamente, al cinema, al ristorante, senza essere disturbato da intrusi o ammiratori. E ribadirà il suo entusiasmo sino all’ultimo dei suoi giorni”.
“In America abitano nel quadrilatero- scrive la scrittrice- con la più alta concentrazione di miliardari, nel palazzo Dakota. Il loro appartamento è enorme: una Versailles postmoderna che conta venticinque stanze. Non distante dal candido pianoforte di John, quello di Imagine, un sarcofago autentico che troneggia nel salotto principale”.
A far incrinare il loro rapporto un aborto spontaneo (Yoko ne aveva avuto un altro). Ma la giapponese d’acciaio continua ad amministrare il talento del marito e addirittura a gestire la sua vita. Combina un adulterio a tavolino.
John comincia ad apparire nevrotico, insicuro e allora Yoko pensa di buttare tra le braccia del marito May Pang, la loro segretaria personale, 22 anni. La distrazione sarebbe dovuta durare qualche giorno, in realtà si protrarrà per diciotto mesi.
May si innamorerà di John e il genio vivrà “l’euforia di trovarsi per la prima volta da quando aveva vent’anni senza guinzaglio”. Ma la libertà comincia a fargli paura. Tornano insieme. Avranno un bambino, Sean..E lui si dedicherà completamente al figlio, lasciando la musica.
Il loro sodalizio si rafforza, ma i due tenderanno ad isolarsi sempre più. Secondo Mc Cartney sarebbe stata Yoko a far allontanare John dal gruppo e ad imporre l’esclusione per quattro anni del marito dal mondo della musica.
A novembre dell’80 è pronto Double Fantasy, il diario del loro amore. Lennon torna in pubblico, ma l’8 dicembre dello stesso anno, il cantante muore assassinato da Mark David Chapman, disoccupato di 25 anni.. Che dirà: “Anch’io come il protagonista volevo condurre una crociata contro l’ipocrisia del mondo degli adulti. Lennon era una truffa, tutto era finto in lui”.
Cinque colpi di pistola e Lennon muore per dissanguamento.

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