Le temperature sono ancora alte e la mente è ferma lì, a quelle settimane di vacanza in cui gli impegni di lavoro risultavano azzerati. Settembre, però, è già realtà e sono sempre di più le persone che lo vivono come un nuovo inizio d’anno: se non solare, professionale. Come riprendere il giusto ritmo senza finire vittime del «workhaolism»?
COME FRONTEGGIARE LA SINDROME DA RIENTRO?
Ansia, insonnia, nervosismo, spossatezza eccessiva, leggera depressione: sono questi i sintomi con cui si presenta la sindrome da rientro. Chi ne soffre, si sente incapace di concentrarsi, appesantiti, schiacciati dal senso di responsabilità e dai compiti incombenti. Un senso diffuso di malessere è spesso accompagnato da irritabilità e sbalzi d’umore repentini. Ma esistono delle strategie per fronteggiare la sindrome da rientro. Eccole.
• Dormire molto e bene, evitando di passare dalle 8-10 ore di sonno del periodo vacanziero alle 6-7 che ci si concede al rientro.
• Rientrare dalle vacanze alcuni giorni prima per smorzare l’impatto con la vita cittadina. Se possibile, anche il lavoro andrebbe ripreso gradualmente.
• Fare attività fisica aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio.
• Seguire un’alimentazione corretta. Il cervello ha bisogno soprattutto di zucchero, perciò ben vengano, nelle giuste quantità, pasta, pane e frutta.
• Il passaggio dalla luce del sole in spiaggia a quella artificiale dell’ufficio può mettere sotto stress il corpo e la mente. Un consiglio: fare la pausa pranzo all’aria aperta.
• Prendersi delle pause frequenti: bastano quindici minuti ogni due ore per far riposare gli occhi e spezzare l’intensità del rientro.
• Niente tecnologia a letto perché il cervello potrebbe smettere di associare quella stanza al momento del sonno.
RIENTRO DIFFICILE ANCHE PER I RAGAZZI
Non solo gli adulti. Ansia, spossatezza, nervosismo e sbalzi d’umore colpiscono anche i più piccoli e sono i principali sintomi di quella che gli esperti chiamano «sindrome da rientro», che colpisce circa uno studente su due al termine delle vacanze estive. Per contrastare questi disturbi e riacquistare l’equilibrio psicofisico è fondamentale seguire prima di tutto un’alimentazione bilanciata. Parola del nutrizionista Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione, che consiglia di consumare pasti a base di pollo o pesce, accompagnati da verdura cruda o cotta, frutta e pane.
«Con questi alimenti si assicurano all’organismo proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali e antiossidanti che migliorano le funzioni delle sinapsi a livello cerebrale e quindi le capacità intellettive degli studenti». Per i ragazzi il periodo di pausa è molto più lungo e contribuisce a rendere più stressante il ritorno tra i banchi di scuola.
GLI ALIMENTI CONSIGLIATI E QUELLI DA EVITARE
Non stupisce che in questo periodo un ragazzo su cinque avverta disturbi del sonno, il 17 per cento abbia maggiori conflitti in famiglia e il 15 per cento modifichi le proprie abitudini alimentari, mangiando di più o di meno.
Questi i dati emersi da un sondaggio condotto dal sito «Skuola.net» che ha coinvolto 2000 studenti delle scuole medie e superiori. «Si tratta di disturbi dovuti al desiderio di restare in vacanza, all’ansia di non aver svolto i compiti per le vacanze o al timore di dover riprendere con lunghe ore in classe, interrogazioni e prove – prosegue Migliaccio -. Per aiutare i ragazzi a ricominciare col piede giusto, è importante seguire un’alimentazione bilanciata che aiuti a riacquistare l’equilibrio psicofisico. È fondamentale mantenere un peso corretto e non esagerare con l’assunzione di alimenti: un eccesso calorico non aiuta l’organismo a sentirsi più energico ma peggiora il senso di stanchezza e di malessere».
ANCHE IL MOVIMENTO è UTILE IN VISTA DELLA RIPRESA
Se una dieta corretta è indispensabile per aiutare bambini e ragazzi nella ripresa, lo è altrettanto rispettare alcune semplici regole. Innanzitutto muoversi all’aria aperta. L’attività fisica aiuta a diminuire lo stress e a riposare meglio la notte. La luce del sole inoltre mette di buon umore ed aiuta ad essere più rilassati.
Parola d’ordine: gradualità. Riappropriarsi dei ritmi e della routine cittadina richiede tempo ed è importante non strafare, non imporre ai bambini da subito programmi troppo serrati e non perdere di colpo la giocosità tipica del tempo libero. Il rientro dalle ferie andrebbe programmato qualche giorno prima dell’inizio della scuola o del lavoro per abituarsi gradualmente ai ritmi cittadini. Fondamentale anche andare a letto la sera a orari regolari e mai troppo tardi, come accade spesso in vacanza.