Sesta commedia per la coppia comica Ficarra e Picone. Si intitola L’ora legale (nelle sale dal 19 gennaio), ma di legale c’è ben poco. Il nemico infatti è l’onestà. Il nuovo sindaco del paesino siciliano di Pietrammare, Pierpaolo Natoli (Vincenzo Amato), cerca in tutti i modi di professarla e di combattere privilegi, abusivismi, favoritismi, ecc. Ce la farà? Ma riavvolgiamo il nastro. Come il panettone a Natale, regolare arriva l’ora delle elezioni, a Pietrammare: c’è voglia di cambiamento e di defenestrare Gaetano Patanè (Tony Sperandeo), sindaco storico del paese, che utilizza metodi non proprio ortodossi (o almeno, dipende dai punti di vista) per accaparrarsi il consenso della cittadinanza.
Il professore Natoli è sinonimo di novità e legalità. Patanè è sostenuto da Salvo (Ficarra), Natoli da Valentino (Picone). Piccola postilla: Natoli è cognato di entrambi. A vincere le elezioni è proprio quest’ultimo. Salvo cambia partito e sale sul carro del vincitore per cercare di accaparrarsi quel permesso che gli permetterebbe di allargare il locale gestito insieme all’amico Valentino. Peccato che la filosofia del professore si fonda sulla ragionevolezza e guai a pronunciargli davanti la parola favoritismo. Il paese viene letteralmente sconvolto da questa ventata di onestà. A questo punto non resta che progettare un piano per ritornare al vecchio disordine.
Ficarra e Picone firmano una commedia amara sui vizi recidivi del nostro Paese. «Ci siamo guardati intorno, ispirati ai fatti di cronaca, ma la realtà a volte ha superato la fantasia», racconta il duo. «Abbiamo pensato al film due anni fa ed è capitato di dover aggiustare qua e là la sceneggiatura per scansare qualsiasi riferimento al reale. La nostra idea era di scattare una fotografia dell’Italia senza mai trascurare la risata». «Ci siamo divertiti a capovolgere le regole: l’onestà è il vero problema e il cattivo è il sindaco Natoli», afferma Picone. «Diciamo che molti dei personaggi del film hanno una doppia faccia». Come Padre Raffaele, interpretato da Leo Gullotta, che all’inizio è contro Patanè, poi cambia casacca quando riceve a casa il pagamento dell’Imu per il suo Bed & Breakfast. «Tutti i cittadini invocano l’onestà, poi però bisogna vedere come reagiscono quando toccano il loro orticello», prosegue Picone. «In ognuno di noi c’è un po’ di Patanè». Come dice Betti, la figlia diciottenne di Natoli, l’unico personaggio puro del film: «L’onestà è un percorso e non è mai troppo tardi per iniziarlo». Appuntamento dunque con i due comici è al cinema e dal 6 febbraio dietro il bancone di Striscia la notizia.