102 anni fa nasceva Tyrone Power

Un divo del cinema tra gli anni Trenta e Cinquanta, amato dalle donne per l’incontestabile fascino e noto per essere il padre della cantante Romina Power.

Nato a Cincinnati, nell’Ohio, e morto a Madrid nel novembre del 1958, Tyrone Edmund Power Jr. fu uno dei primi sex symbol del grande schermo, fama legata a ruoli di eroe malinconico, come quello in Il segno di Zorro.

Figlio d’arte (il padre Tyrone Sr., noto all’epoca del muto), ebbe una vita sentimentale “movimentata” (tre matrimoni e due divorzi) che ne accrebbe la fama presso il pubblico femminile.

il suo matrimonio con Linda Christian fu definito all’epoca come il secondo matrimonio del secolo, subito dopo quello della regina Elisabetta d’Inghilterra. Avvenne a Roma, il 27 gennaio del 1949. La sposa era la bellissima, conosciuta in realtà più per le sue procaci forme che per i ruoli interpretati sullo schermo. Ma quello famoso, bello e affascinante era lui, lo sposo.

Tyrone Power, in quei lontani anni, era davvero uno dei divi di Hollywood più noti al mondo. Nel 1941 era stato il protagonista del bellissimo film Sangue e Arena, remake del classico del cinema muto con Rodolfo Valentino, del ‘22. E poi ancora decine e decine di altri film tra cui Il Segno di Zorro, Jess il bandito, L’isola del desiderio, Il principe delle volpi.

Era già stato sposato e poi divorziato con l’attrice Annabella. Ora, all’epoca del matrimonio con Linda, aveva 34 anni, mentre la sua fidanzata soltanto 26. Il clamoroso evento ebbe luogo nella chiesa di Santa Francesca Romana ai Fori, che noi romani conosciamo meglio come Santa Maria Nova. Il vestito della sposa era firmato dalle allora emergenti Sorelle Fontana che, dopo l’evento, diventarono famose in tutto il mondo. Era di raso bianco, mosso sui fianchi da pieghe e avvolto in una soffice nuvola di velo fermato sulla testa da una cuffietta ricoperta di perle. Aveva uno strascico record di ben sette metri, due in più di quelli della regina d’Inghilterra. Lo sposo invece aveva un elegante tight realizzato appositamente per lui dal celebre sarto Caraceni. Tra gli invitati, c’era la creme de la creme italiana.

Per arrivare alla chiesa le due vetture con a bordo gli sposi passarono su via dei Fori Imperiali stipata di folla all’inverosimile, non ce n’era tanta neanche ai tempi di Mussolini. Le donne romane persero la testa per il bel Tyrone e le signore sposate avrebbero rinunciato volentieri a venti o trent’anni con il loro regolare marito, pur di trascorrere anche un solo pomeriggio con il meraviglioso e travolgente divo di Hollywood. Subito dopo la cerimonia i due sposi furono ricevuti dal Papa Pio XII, in udienza privata.

Fu davvero un bel matrimonio, scenografico ed eclatante quanto bastava, ma non durò poi così tanto. I due si lasciarono sette anni dopo, nel 1956. Tyrone si risposò per la terza volta con l’attricetta Deborah Ann Montgomery, dalla quale ebbe anche un figlio, Tyrone William Power jr.

t0L’attore scomparve per un improvviso infarto avvenuto nel 1958 a Madrid, sul set del filmSalomone e la regina di Saba, colto da malore durante le riprese di un duello con l’attore George Sanders. Lui e Linda, negli anni in cui erano stati sposati, avevano messo al mondo due figlie, Romina, nata nel 1951 e Taryn, nata nel ’53, quest’ultima saltata all’onore delle cronache per due cose: un’ottima interpretazione nel film Tracks del 1977 con Dennis Hopper e Dean Stockwell e, soprattutto, il fatto che allattò il suo primo figlio per più di quattro anni facendo disperare psicologi ed esperti dell’infanzia di tutto il mondo.

Ma era la seconda figlia quella destinata a far parlare di più di sé.Tra due belli non poteva che nascere una bella. E così fu. Romina Power, infatti, era davvero bellissima. Da queste parti eravamo tutti innamorati di lei. Almeno io, a quattordici anni, lo ero un sacco. Lei aveva la mia stessa identica età. A metà degli anni Sessanta si era trasferita a vivere a Roma insieme a sua madre e al suo patrigno, l’attore Edmund Purdom, e già iniziava a muovere i primi passi nel cinema. Debuttò a soli 13 anni e nei quattro successivi partecipò a ben quattordici film, tra cui Menage all’italiana con Ugo Tognazzi, Come imparai ad amare le donne con Michelle Mercièr e Elsa Martinelli e Assicurasi Vergine con Vittorio Caprioli e Leopoldo Trieste. Ecco, era proprio quest’ultimo il film che a noi maliziosi maschietti in quel tempo interessava di più. “Ma ci credi davvero a quel titolo?”, ci chiedevamo stupidamente l’un l’altro.

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