Che fine hanno fatto quelli di Bim Bum Bam?

Nascondete tutti i cremini, tirate fuori le musicassette di Fivelandia e, mi raccomando, non menzionate a Bonolis la Caciotta Fetecchia.

«Pìolo» e il pupazzo Uan sono tornati per fare Bim Bum Bam nella maratona-strenna (in onda domenica 11 dicembre dalle 10.30 alle 20.00 in chiaro su Mediaset Extra) che ha celebrato i 35 anni del mitico contenitore per ragazzi degli anni 80, intervallato dai memorabili cartoni sulle note della D’Avena.

Una sorta di best of per quelli cresciuti a Lady Oscar e merendine, in cui abbiamo rivisto le puntate in onda dal 1982 al 1990 su Italia 1. C’è stato un cultissimo Paolo Bonolis vessato da «La Signora Regia» con le jingle sul formaggio puzzolente, la posta di Licia Colò e, naturalmente, l’inseparabile peluche parlante Uan con i suoi scarabocchi sul quaderno di scuola.

Del resto, non esiste italiano, con un’età compresa tra i 25 e i 50 anni, che non abbia  legato un personale ricordo a un conduttore o a uno dei tanti cartoni animati che per vent’anni, puntuali alle 4 del pomeriggio, sono andati in onda nel programma curato da Alessandra Valeri Manera, la celebre responsabile della programmazione per ragazzi delle reti Mediaset.

Ma la sua nascita non ha nulla a che fare con le tv di Berlusconi, che gli diedero la gloria. La prima messa in onda, infatti, tra il settembre e il dicembre 1981, fu sul circuito di televisioni locali facente capo al gruppo Rusconi. Dal 3 gennaio dell’anno successivo passò sul network nazionale Italia 1, che fu venduto da Rusconi al Gruppo Fininvest solo nel 1983. Sarà, poi, nel 1991 il trasferimento su Canale 5, dove rimase sino al 1997, per poi ritraslocare su Italia 1 e chiudere definitivamente i battenti il 6 luglio 2002.

 

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