Imma Battaglia: «La mia Eva Grimaldi. O meglio, Milva»

Forte e coraggiosa. Sono le parole che ripete più spesso, Imma Battaglia, quando descrive la personalità della sua compagna, Eva Grimaldi, all’anagrafe Milva Perinoni. E dette da lei che, nomen omen, ha fatto dell’attivismo una parte importante della sua vita, fanno un certo effetto. La relazione, nonostante sia iniziata nel 2012, è emersa pubblicamente solo pochi giorni fa, grazie al coming out dell’attrice durante L’Isola dei Famosi. «Un gesto faticosissimo perché i sacrifici che si affrontano laggiù sono tutti veri», afferma senza esitazione l’ex consigliera del Comune di Roma, rientrata dall’Honduras.

Mi scusi, non era lei quella forte?
«Si sono invertiti i ruoli, sull’Isola è stato molto più duro di quanto mi aspettassi. Infatti psicologicamente sono crollata io e non Eva. Quando l’ho salutata sono scoppiata a piangere: il gigante dai piedi di argilla, ho mostrato tutta la mia fragilità. Mentre lei è stata un leone».

L’ha sorpresa?
«No, ormai conosco il suo carattere. Avevamo parlato a lungo della sua scelta di partecipare al programma, mi aveva avvisato che avrebbero scavato nella sua vita privata e c’era il rischio che la nostra relazione uscisse fuori. Anche se in verità noi non ci siamo mai nascoste».

Tutto è venuto naturale quindi, anche se Eva è alla prima relazione con una donna.
«Io ci ero già passata, per me è la terza storia con una persona che non ha mai amato altre donne all’infuori di me. Ci siamo conosciuti nel settembre 2010, tramite amici comuni, e ho apprezzato subito la sua determinazione».

È scattata subito la scintilla?
«Ci sono stati grandi corteggiamenti e lunghi tempi di conoscenza, tra cinema, pizze e concerti. Tanti giochi. Ma ripeto, noi usciamo per Roma insieme da anni, non ci siamo mai nascoste, solo che la nostra relazione affettiva l’abbiamo sempre vissuta nel privato».

Poi basta una dichiarazione o un bacio ad un reality e tutti ne parlano.
«Alcune reazioni dimostrano come il nostro paese sia ancora arretrato e ci sia ancora tanto bisogno di visibilità. Ho ricevuto tante mail di ringraziamento, anche da donne che non hanno più vent’anni: mi rendo conto come ci sia tutt’ora paura dei pregiudizi»

I riflettori la spaventano?
«Diciamo che sono abituata a stare al centro dell’attenzione per questioni politiche, non sentimentali. Adesso per me è pesante questa invadenza, sto subendo il caos che si è formato. Eva mi manca perché saprebbe sicuramente rasserenarmi».

Però ha accettato di partecipare al gioco…
«Certo, lei mi ha chiesto il sostegno e io ho accettato perché la amo. Poi c’è da dire che il gesto di Eva non è solo affettivo, ma per come la vedo io ha pure una valenza politica e femminista: una donna coraggiosa che riparte da zero, scrollandosi di dosso etichette e stereotipi».

Si spieghi meglio.
«Eva ha pagato gli anni Ottanta e la sua incredibile bellezza. Ha lavorato con registi importanti eppure spesso non viene ricordata nel novero delle attrici, come se non ne fosse degna. E’ stata usata e poi gettata».

Pensa che possa essersi sentita in trappola nel suo personaggio?
«Assolutamente sì. E io l’ho aiutata a togliersi le ciglia finte: ha cominciato ad uscire serenamente senza truccarsi solo da quando conosce me, una riconquista personale davvero importante».

Una dinamica pericolosa, che è entrata anche nel rapporto con l’ex marito, Fabrizio Ambroso.
«Sì, lui dopo quattro anni di matrimonio ha dichiarato che pensava di aver sposato Eva Grimaldi e invece si era ritrovato una casalinga. Forse era innamorato più del personaggio. Io invece, all’opposto, posso dire di stare insieme a Milva».

Ma nella vita privata come la chiama?
«Ormai sono abituata a chiamarla Eva, ma per me è Milva. Pensare che stava addirittura pensando di tornare al suo vero nome».

Un rifiuto totale di quello che era diventata, insomma.
«Non solo, quando l’ho conosciuta aveva anche un’autostima ridotta ai minimi. Era reduce da questo matrimonio finito male, io l’ho aiutata a ricostruire la sua dignità e a rialzare la testa. Sono stata la spalla sulla quale Eva ha ricostruito la sua forza: le ho detto che non doveva vergognarsi di niente».

Tanto che Eva si è avvicinata a lei, andando oltre.
«Il nostro è proprio un amore che va oltre, lo viviamo nel suo senso più alto. Un amore che è comunque molto adulto, seppur ogni tanto abbiamo anche dei momenti da teenager meravigliosi».

Me ne racconta qualcuno?
«Nella fase del corteggiamento mi seguiva agli allenamenti di tennis e si comprò il completino per giocare pure lei, ma in realtà non entrò mai in campo. Meglio è andata in montagna: ha inforcato gli sci a cinquant’anni, è stata coraggiosissima».

E lei invece cos’ha preso da Eva?
«Tra di noi c’è uno scambio bellissimo: io l’ho aiutata a dare il giusto spazio a Milva, lei invece mi ha aiutato a dare il giusto spazio all’amore. A riequilibrare la mia vita tra famiglia, affetti e impegni. E ad accettare la vita così come viene: io le faccio accettare passato, lei mi proietta nel futuro con serenità. Poi ha questo rapporto con mia mamma che è bellissimo».

È vero che giocano sempre a burraco?
«Sì, sono meravigliose insieme. Eva è riuscita a sciogliere anche il cuore di mia mamma, che è una donna degli anni Trenta che ha sofferto la fame, quindi può apparire un po’ anaffettiva e anche noi figli siamo cresciuti un po’ rigidi. Quando le vedo insieme sono felice perché mi sembra che dia a mia mamma quell’abbraccio che non sempre riesco a darle io».

Pensa che su Eva pesi non avere avuto un figlio?
«Sicuramente ci ha pensato durante il matrimonio, solo che non è arrivato. Poi lei tra l’altro ha un rapporto bellissimo con sua mamma, molto “coccoloso” essendo l’ultima figlia».

Questa mamma che fa i sacrifici per far studiare la figlia: per Eva non è stata un’infanzia facile.
«No, tutt’altro. Ma infatti una delle cose che più mi piacciono di lei è questo voler restituire agli altri la fortuna che ha avuto, perché è una ragazza che ha sofferto. E’ una donna d’amore, generosa, che dona amore a tutti indiscriminatamente, non lo tiene per sé».

Tra l’altro Eva ha rivelato anche il problema della dislessia, che ha dovuto affrontare già a scuola.
«Infatti penso che questo coming out sia ancora più importante di quello riguardo la nostra relazione. Perché dice tanto di lei e delle difficoltà che ha avuto, fin da quando la inserirono in una classe differenziata: non è facile affrontare certi temi».

Forte e coraggiosa, appunto.

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