Degli anni che passano Susan Sarandon se ne fa decisamente un baffo, e se a febbraio spopolava sul web in completo panna con reggiseno nero in bella vista, scandalizzando i benpensanti e infiammando le femministe di mezzo pianeta, oggi il suo intramontabile sex appeal viene celebrato anche da Marc Jacobs, che l’ha fortemente voluta per la nuova campagna pubblicitaria 2017, e lei, all’alba dei 70 anni, si gode il trionfo archiviando definitivamente le leggi del tempo.
Forte di una bellezza radiosa Susan Sarandon, strega il mondo sin dal 1975, quando è l’ingenua Janet nel cult movie The Rocky Horror Picture Show e in sottoveste canta: «Touch-A , Touch-A, Touch Me», segnando per sempre l’immaginario di intere generazioni di maschi e non solo. Dalla delicata e inesperta Janet, la versatile star di Hollywood non fatica a cambiarsi d’abito, e per Louis Malle interpreta la prostituta Hattie, nello scandaloso Pretty baby. Il successo non tarda ad arrivare e nel 1980, conquista la sua prima candidatura agli Oscar con la pellicola Atlantic City, USA, diretta ancora da Louis Malle, diventato nel frattempo il suo nuovo compagno.
Nel corso di una carriera che abbraccia oltre quarant’anni, la Sarandon darà vita a figure femminili indimenticabili, protagonista di film che hanno scritto la storia recente del cinema, dal conturbante Miriam, si sveglia a mezzanotte, che la vede impegnata accanto a Catherine Deneuve e David Bowie – con cui sul set scoppia l’amore – alla divertente commedia Le streghe di Eastwick, al grande successo di botteghino Bull Durham, che le regala, oltre alla prima candidatura ai Golden Globe, anche un nuovo compagno, Tim Robbins, con cui formerà per oltre vent’anni una coppia inossidabile sul set e nella vita.
Ma l’eclettica Susan Sarandon non è diva da adagiarsi sugli allori e negli anni ’90 interpreta un film dietro l’altro, conquistando premi nei maggiori festival e arrivando per altre tre volte a un soffio dall’Oscar, da Thelma & Louise, accanto a Geena Davis e a un acerbo e sexyssimo Brad Pitt, al drammatico L’olio di Lorenzo, dove divide la scena con Nick Nolte, fino al thriller Il cliente. A regalarle la sospirata statuetta è il ruolo di Suor Helen Prejean che, nel drammatico Dead Man Walking, vede l’attrice combattere in prima linea contro la pena di morte accanto a Sean Penn, diretta dal compagno Tim Robbins. Se le colleghe over ’50, faticano a trovare ruoli interessanti, lei macina negli anni oltre cento pellicole, tra cinema e televisione, collaborando coi più importanti registi, e nei prossimi mesi sul grande schermo arriveranno anche le sue ultime fatiche, Mothers and Daughters e Vita e morte di John F. Donovan.
Attrice, premio Oscar, madre, ora anche nonna, imprenditrice, ma soprattutto attivista, contraria alla pena di morte, alla guerra del Vietnam e a quella dell’Iraq, Susan Sarandon è da sempre in prima linea su molti fronti, dai problemi ambientali ai diritti LGBT, dalla lotta contro il razzismo ai diritti dei bambini di tutto il mondo e sin dal 1999 è Goodwill Ambassador dell’Unicef. La pasionaria di Hollywood, nella corsa alla presidenza americana, si è schierata a fianco di Bernie Sanders e a chi le chiedeva come mai nell’infuocata campagna per le primarie, non sosteneva l’unica candidata donna, lei candidamente ribatteva: «Io voglio la donna giusta. Hillary non rappresenta niente di quello che a me sta a cuore».
Portabandiera di un modello di donna indipendente, libera da pregiudizi e, caso raro a Hollywood, dalla schiavitù di una bellezza stereotipata, nell’ultimo anno è diventata anche il nuovo volto de L’Oréal Paris e, sempre controcorrente e ironica, ha dichiarato: «Non vedo l’ora di invecchiare, quando l’aspetto fisico viene meno, è importante solo quello che sei».