ROBERTO BOLLE E LA DANZA IN PRIMA SERATA SU RAIUNO

La stella della situazione è senza dubbio lui, eppure le parole che Roberto Bolle sceglie per raccontare lo spettacolo La mia danza libera, in arrivo sabato in prima serata su Rai Uno sembrano quelle di uno che il regalo l’ha soprattutto ricevuto, invece di farlo. «Un sogno che si realizza», lo definisce il grande ballerino vanto nazionale, primo danzatore al mondo a essere allo stesso tempo Étoile del Teatro alla Scala e Principal Dancer dell’American Ballet.

Lo spettacolo è il risultato di un flirt tra Rai Uno e Bolle cominciato sul palcoscenico di Sanremo, raccontato ieri al Teatro Franco Parenti di Milano dallo stesso ballerino insieme al regista dello show Giampiero Solari, al direttore di rete Andrea Fabiano e al Capostruttura Claudio Fasulo. È proprio quest’ultimo a rivelare che «nacque lì l’idea, grazie alla disponibilità di Roberto dopo aver danzato sulle note dei Queen».

Ed è Bolle stesso a spiegare il senso della missione di La mia danza libera, un viaggio “cinematografico” nei suoi migliori numeri di danza in una scenografia suggestiva come gli spazi del Teatro Franco Parenti, con la partecipazione di grandi ospiti come la stella della danza Misty Copeland, l’indiscusso mito Carla Fracci, i musicisti Stefano Bollani e Elio, gli attori Luisa Ranieri (che farà da conduttrice), Francesco Pannofino, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, infine la comica Virginia Raffaele: «Questa serata è una sfida per me e l’ho accettata con entusiasmo – spiega “the King of Dance”, secondo definizione del New York Times – L’opportunità storica è portare la grande danza in tv al sabato sera, con un linguaggio televisivo adatto al pubblico popolare».

E naturalmente gli ospiti, uno dei quali – protagonista con Bolle di un numero di danza “magico” – è Jovanotti: «Con lui il mio massimo divertimento – ha spiegato – Siamo amici, lui è venuto a vedermi al Metropolitan, io vado ai suoi concerti, ma non pensavo che avrebbe accettato la mia proposta». In collegamento telefonico, il direttore generale Rai Antonio Capo Dall’Orto gongola: «Orgoglioso del progetto, che mostra molti dei valori come servizio pubblico che vorrei nella nuova Rai».

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