Nemicamatissima, lo sfogo della Parisi: “Esauditi i desideri della Cuccarini, i miei no. Detesto veder calpestato il lavoro”

Che qualcosa non fosse andato per il verso giusto, lo si era capito già fra venerdì e sabato sera, quando Heather Parisi retwittava cinguettii critici nei confronti di “Nemicamatissima”, lo show-evento che l’ha vista protagonista su Rai Uno con Lorella Cuccarini. E adesso che è tornata a Hong Kong, dove vive da anni, la showgirl americana ha deciso di rompere il silenzio e di non limitarsi a qualche retweet, pubblicando sul suo sito ufficiale un lungo e tagliente sfogo: “Avrei voluto scrivere una lettera di soli ringraziamenti per avere avuto la grande opportunità di ritornare su Rai Uno a salutare il mio pubblico. Ma molte parole mi sono rimaste strozzate in gola. Avevo deciso di non parlare per rispetto a tutti coloro che mi hanno manifestato il loro affetto prima, durante e dopo le due serate. Ma è proprio per l’immenso senso di responsabilità che ho nei confronti del pubblico italiano che ho deciso di scrivere questo mio post”.

Ma l’attacco del post è solo l’antipasto di quanto si legge nelle righe successive, nelle quali Heather Parisi descrive dettagliatamente cosa non è andato, cosa è stato tagliato dalle registrazioni e soprattutto quali delle sue idee (tutte, a quanto pare) sono state bocciate dagli autori: “Sono arrivata in Italia piena di entusiasmo e di idee. A giugno mi sono fatta commuovere da parole e da promesse che non hanno mai visto la luce. Avevo detto: ‘Non voglio un programma di nostalgia, ma un programma impregnato di autoironia e che guardi avanti. Voglio dare spazio a ballerini giovani e ballare con loro non da protagonista, ma al loro servizio. Voglio prendermi in giro e non terribilmente sul serio. Voglio sketch, ospiti internazionali e tanta musica. Voglio raccontare due donne diverse. Voglio uno show che si ispiri al Saturday Night Live‘. Una volta arrivata in Italia è stato un susseguirsi di no, a ogni mia proposta, a ogni mia idea, a ogni mio sussulto artistico”.

Secondo la Parisi, i no alle sue proposte non sono casuali o artistici, ma forse segno che andava accontentata l’altra protagonista, cioè Lorella Cuccarini: “Mi devono spiegare per quale strana coincidenza i desideri della mia nemica amatissima siano stati esauditi e i miei no. Ho chiesto di costruire una storia che raccontasse le due protagoniste, attraverso duetti cantati alla James Corden, sketch alla Maya Rudolph, ma non c’è stato verso e la risposta è stata sempre la stessa: facciamo televisione di successo da 20 anni e sappiamo come funziona. E così alla fine sono stata mandata sul palcoscenico in attesa che qualcosa accadesse e solo di rado ho incrociato la mia nemica amatissima”. E ai tanti che, sui social network, avevano sottolineato un certo atteggiamento poco entusiasta della Parisi in trasmissione, la showgirl ha risposto come segue: “Piano piano il mio entusiasmo si è affievolito anche se non è mai mancata la mia totale dedizione e il mio massimo impegno. Ma questi da soli non bastano a fare un bel programma. Molti hanno frainteso certa mia insofferenza e certe mie espressioni del volto per poco rispetto di questo lavoro. È esattamente il contrario. Sono una professionista impeccabile e detesto veder calpestato lavoro, abnegazione e rispetto per il pubblico in nome di pure convenienze di scuderia. Perché di questo si è trattato. E questo è stato il peccato originale”.

Quando parla di “convenienze di scuderie”, Heather Parisi forse si riferisce al fatto che Nemicamatissima è stato prodotto da Lucio Presta, che è anche agente della Cuccarini? Il riferimento pare abbastanza chiaro, ma le lamentele della Parisi vanno oltre e toccano anche il montaggio, la postproduzione e i tanti tagli che sono stati fatti sul materiale registrato: “Nel corso delle due puntate ho visto stravolto il mio balletto di apertura contro il volere della coreografa Veronica Peparini, ho visto tagliati pezzi interi di parlato con la mia nemica amatissima e amputata l’unica intervista che mi è stato concesso di fare. Il brano di apertura Stop the Fight Disco Bambina è stato tagliato di ben 30 secondi (un’eternità su una canzone di 3 minuti) con un editing orrendo che offende chi l’ha scritto e chi l’ha interpretato. Eppure lì ballo e per davvero! È scomparso il mio sketch sul nome Heather e su come sia difficile per gli italiani scriverlo correttamente. Con Lillo avevo letto una preziosa pagina di Gianni Rodari intitolata ‘L’acca in fuga’ e Silvio Testi aveva scritto un Jingle proprio giocando sul mio nome. Scomparsi anche loro. Esigenze di tempo si dirà. Vero. Ma mi si deve spiegare ancora una volta per quale strana coincidenza i tagli sono avvenuti solo su numeri miei e mai sui numeri della mia nemica amatissima. Il monologo sulle rughe, su un testo tutto mio e che ho difeso con le unghie da ogni volontà di modifica, era stato interrotto da un applauso scrosciante che mi aveva commosso. Scomparso”.

Se è andata davvero così (e lo sa solo chi era presente in studio durante la registrazione dello show), evidentemente l’apporto della Parisi al programma ha subito parecchi tagli e forse sarebbe bene capire perché, magari con una nota ufficiale di produzione e autori. Nel frattempo, Heather Parisi ha fatto sentire la propria voce, offrendo il proprio punto di vista: “Chi se ne è preso cura (della postproduzione, ndr), mi ha scritto che tutte le scelte relative al montaggio sono state decise dalla produzione e dagli autori. Nessuno mette in discussione il diritto di autori e produttore di mettere in onda quello che ritengono più confacente alle proprie idee di spettacolo. Ma come artista ho anche io il diritto di difendere il mio lavoro e la mia dignità. Vivo al di fuori del sistema e non temo le inevitabili ritorsioni del mio atteggiamento. Non voglio dire se Nemicamatissima è stato uno show bello o no, lascio che sia il telespettatore a giudicare; certamente è stato uno spettacolo completamente diverso da quello che mi era stato prospettato e che avevo accettato con entusiasmo; uno spettacolo durante il quale non mi è stata data la possibilità di esprimermi come avevo chiesto”.

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