Erano gli anni ’90 e il successo arrivò all’improvviso. Lui e gli Articolo 31 finirono in testa alle classifiche, divennero gli idoli delle regazze di mezza Italia. E quasi inevitabilmente, qualche anno, più tardi cominciò ugualmente veloce la discesa. E quel periodo buio J-Ax, oggi 44 anni e di nuovo in cima (grazie al sodalizio con Fedez, 27), non l’ha dimenticato.
«Quand’è iniziata la discesa, mi sono ritratto nell’alcol e nella cocaina», rivela al Corriere della Sera, «Sono diventato un drogato. E drogarsi è come chiedere un po’ di pace alla morte. A 29 anni mi sentivo vecchio. E mi devastavo, facevo cose folli». Venirne fuori non è stato semplice e il cantante lo deve sopratttutto a una donna: Elaina Coker, sua moglie dal 2007.
«Lei è americana ma ci siamo conosciuti a Milano, a una cena», ha spiegato ad Aldo Cazzullo, «Ho cominciato a uscire solo per vederla. Abbiamo cercato emozioni lontano dalla droga». Negli sport più adrenalinici: «Con il bungee-jumping: mi sono buttato con una corda dalla cascata del Toce, il secondo salto più alto d’Europa. Io davanti, mia moglie dietro. L’anno dopo ho provato il lancio con il paracadute: molto meglio. E poi il tunnel del volo».
Oggi con la droga ha chiuso («Solo un po’ d’erba, ogni tanto»). E si prepara a diventare papà. Elaina è in dolce attesa, del loro primo figlio. Un evento che il cantante ha condiviso via social: «Siamo in dolce attesa», ha scritto ma solo per chiedere maggiore privacy: «La gravidanza è un periodo molto delicato e qualsiasi stress può comportare seri problemi e conseguenze».
Della sua di infanzia ricorda: «A scuola non c’erano bambini, ma piccoli gangster. Lo sport più praticato era il bullismo. E l’allenamento preferito ero io. Mi picchiavano. Dicevano che portavo sfiga». Il primo amore? «Una compagna di scuola che mi disse di sì solo per far ingelosire un altro bambino. Divenni misogino. Persi la fiducia in me stesso. Ho dovuto vincere un disco di platino per ritrovarla».
Con Fedez quest’estate (con Vorrei ma non posto) ne ha vinti quattro. Il loro è un legame solido: «Io sono babbo, lui è sveglio. Io sono un generoso, lui mi avverte quando mi sto facendo fottere. Lui mi dice quando i giovani non mi sentono, io quando i vecchi non lo capiscono».