“La mia non è assolutamente un’autobiografia, non è il racconto della mia vita, più che altro è un racconto del mio percorso, su quello che mi ha portato a realizzare il mio sogno. Il mio intento è quello di dire ai tanti ragazzi e ai tanti giovani che oggi non credono più nei loro sogni, non hanno speranza, non credono più a nulla, che nonostante tutte le difficoltà, nonostante il periodo di crisi, con volontà e caparbieta’ si possono realizzare i sogni. Ci vogliono tante componenti, ma bisogna crederci. E il mio messaggio va anche alle famiglie di questi ragazzi, spesso non supportati abbastanza“.
“Io ho avuto dalla mia una famiglia forte, una famiglia che mi ha sempre protetto e indirizzato verso la strada giusta. Tanti ragazzi purtroppo non hanno questa mia stessa fortuna e quindi prendono altre strade. Non è vero che in Italia è tutto chiuso, tutto fermo e tutto finto. Tanti ragazzi mi chiedono per strada come ho fatto a diventare un attore e io ci tengo a raccontargli che nonostante io provenga da una famiglia umilissima, dove lavora solo mio padre a parte me e fa il barbiere, con la volontà si può arrivare a realizzare i propri sogni. Poi serve anche un pizzico di fortuna: io mi sono fatto trovare pronto quando è passato l’unico treno”.
“Sono venuto a Roma a 24 anni, per mantenermi e pagarmi gli studi attaccavo i manifesti, ho fatto il cameriere, ho fatto volantinaggio. Ripeto, sono stato fortunato perchè mi sono fatto trovare pronto quando è passato il mio unico treno. Ricordo Stefano Sollima che mi ha chiamato e mi ha detto che Genny ero io. E lì c’è stata davvero una esplosione di felicità, perchè mi sono reso conto che i tanti sacrifici che ho fatto insieme alla mia famiglia non sono stati vani. Io non ero ai casting di Gomorra per fare il ruolo di Genny Savastano, ma per dare le battute agli attori che venivano provinati. Dopo è subentrata la questione Genny. E’ fondamentale avere il prima possibile le idee chiare su quello che si vuole fare nella vita. Già da bambino sognavo di fare l’attore. A 24 anni ho deciso di lasciare il McDonald dove lavoravo e di trasferirmi a Roma per iniziare a studiare recitazione. Ho iniziato a 24 anni, ora sento tanti ragazzi che a 19 anni dicono di essere troppo vecchi… Non è mai troppo tardi, bisogna sempre crederci e lottare“.